Una frase triste che però spero faccia riflettere. Più che mai questo mestiere condanna ad una orrenda verità troppo taciuta, condanna ad essere soli:
se si vince i giocatori sono stati bravi, se invece si perde è il coach ad aver sbagliato oppure il coach che avrebbe dovuto fare di meglio.
Già, ad ogni categoria, con la scusa degli obiettivi stagionali, valutati guardando dei numeri senza però conoscere o voler riconoscere i motivi che li hanno portati.
Le società si prefiggono obiettivi ma non si chiedono mai come questi si sono raggiunti o come e perché non si sono raggiunti.
Oltreoceano dicono hired to be fired: assunti per essere licenziati, e forse almeno su questo hanno ragione più di noi; si assume un coach e lo si usa a mo’ di tirassegno. Continua a leggere