Time-out

Time-out, cosa dire?

Trovare le parole giuste è parte del nostro lavoro. La sospensione è spesso ancora di salvezza, ossigeno per corpo e mente: è necessario che quel minuto sia sfruttato quindi al meglio fra messaggi verbali e non verbali.

Oggi rubo nelle tasche di Angela Momoli che con la pallacanestro non c’entra nulla ma che col mental coaching, invece, si sposa bene. Ex giocatrice pro di volley, ora impegnata appunto come docente in corsi vari relativi al coaching.

Una riflessione però rispetto all’articolo che riporto qui sotto: vengono indicati 5 errori da non commettere e fra questi c’è proprio quello di dire ai giocatori cosa non vogliamo che facciano. Una contraddizione (necessaria?)

LA GESTIONE DEL TIME OUT: 5 ERRORI DA EVITARE

 

Motivazioni, involuzioni e qualche dubbio. Un coach “solo”.

il-Dubbio-tra-Core-ed-Elementum

Senza azzardi posso dire che stiamo andando bene, che la squadra mi segue, che a parte momenti di confusione momentanea i risultati sono arrivati. Ad oggi siamo a 6 vinte e due perse di cui una ai tempi supplementari, cosa non trascurabile visto che questo campionato prevede 1 punto per chi perde ai tempi supplementari.

Il passaggio turno (8 squadre nel girone e 3 che passeranno alla fase successiva) non è affatto scontato visto anche che la fortuna ci ha regalato un girone molto combattivo con 4 squadre candidate al passaggio turno ed una quinta che disturba (una delle nostre amarissime sconfitte….).

Nelle partite più semplici, anche se il mio credo è non prendere sottogamba nulla, e giocare sempre al meglio delle proprie possibilità, ho cercato chiaramente di dare spazio a chi in genere gode di minor minutaggio ed a chi pensa che sia io in errore rispetto alle scelte. Continua a leggere