Un interessantissimo articolo tratto dal sito La scienza in palestra, autore Daniele Monaco.
Quando ci dedichiamo all’allenamento degli arti inferiori in palestra ci focalizziamo sui muscoli “sovrani” quadricipite e glutei in primis, con tutte le varianti possibili per ottenere risultati migliori in tono muscolare e prestazione.
Per un motivo o per un altro gli ischiocrurali sono al centro di numerosi studi scientifici, ricerche condotte su atleti di livello e nuove tecniche di allenamento, spesso sono in correlazione con casistiche di infortunio che hanno una discreta frequenza per diversi tipi di soggetti. Il motivo di tutto ciò sta nel fatto che sono in tanti gli atleti ad aver avuto un infortunio più o meno grave a livello di questi muscoli, un semplice ‘affaticamento’ o addirittura una rottura. Visto che la prevenzione è tanto meglio della cura, allora l’idea è quella di capire come allenarli al meglio e come preservarne il loro stato ottimale, senza dimenticare che la scienza al momento sta portando avanti studi che aggiungono elementi importanti per la conoscenza di questi muscoli così importanti per la nostra vita
Anatomia e funzione degli hamstring
Gli ischiocrurali sono il muscolo bicipite femorale con i suoi due capi (lungo e breve), il semitendinoso e il semimembranoso. Ad accezione del capo breve del bicipite, sono tutti bi-articolari, agendo così sia a livello del ginocchio che dell’anca.
Più precisamente: il bicipite femorale origina con il capo lungo dalla parte superiore della tuberosità ischiatica insieme al semitendinoso (restano congiunti per circa 7 cm), mentre il capo breve origina dal labbro laterale della linea aspra del femore. L’inserzione è un’aponeurosi che arriva sulla testa del perone. L’inserzione del semitendinoso è a livello dell’epifisi mediale della tibia e si unisce al tendine del muscolo gracile.
Il semimembranoso origina dalla tuberosità ischiatica e si inserisce attraverso una diramazione in cinque parti a livello del ginocchio, posteriormente al condilo mediale della tibia, mentre gli altri fasci arrivano dietro il legamento collaterale interno, sulla fascia sovrapoplitea, sul condilo tibiale mediale, sulla linea intercondiloidea femorale e sul condilo femorale laterale.
Il bicipite femorale estende la coscia, flette la gamba, estende il busto ed è un rotatore esterno della gamba e della coscia con il ginocchio flesso. Stesse funzioni del semitendinoso e del semimembranoso che sono rotatori interni del ginocchio quando questo è flesso.
Gli ischiocrurali sono muscoli più di controllo che di azione, più di stabilizzazione che di movimento vero e proprio.