Zurigo, Rapperswil

No Comments

zurigo 2

[responsivevoice_button voice=”Italian Female” buttontext=”Ascolta”]

Atene con le sue locande popolari mi fece venire voglia di piangere e spaccare i piatti per via della bellissima malinconia della musica dei suonatori di Rebetiko, Monaco invece mi aveva dato l’impressione di aver aspettato per anni che tornassi.

Zurigo è calma ed organizzata, pulita, lineare e diretta come un pugno in pieno viso. Piccola, ricca e costosa, tanto da fare paura. Sede di grosse banche, neutrale nei conflitti internazionali è stata per anni una baia sicura per i tanti soldi rifugiati li e protetti da un segreto bancario che di recente è stato comunicato sarà rimosso. Non importa, almeno per ora, visto quanto, nel frattempo si è saputo accumulare, costruire, organizzare. Continua a leggere….

Un anno, poi un altro: bilanci, progetti, il freddo vero ed un viaggio lontano.

No Comments

260px-Annapurna_I

E così è inverno, quello vero, col cielo pulito ed azzurro come la mia camicia che non trovo mai il tempo di stirare.
Natale è andato, capodanno, o meglio la fine del 2014, ci cadrà addosso e non sapremo ancora accorgercene. Il freddo fa camminare in fretta le persone e le fa camminare chinate in avanti, senza un vero motivo, come se questo potesse poi riscaldarle.
Su web raccolte di foto e stupidi video dei social network: riassunti senza parole di un anno che chi l’ha vissuto s’affanna a dire che è stato speciale. Tutta quest’ansia di dimostrare la felicità forse non è altro che la dimostrazione che è proprio quella a mancare.Fine anno, tempo di bilanci, ma conosco più persone per le quali forse è tempo di bilancia visto quello che hanno mangiato nei giorni scorsi.

Ed io? Io “niente”, o forse tutto, che è meglio e più vero.
Del 2014 non butto niente e mi tengo tutte le esperienze di vita vera che mi hanno portato a  stamattina anche se da ieri sera mi sento di merda e se stamattina alzarmi dal letto è stata dura. Continua a leggere….

Banchine

No Comments

rome termini station

Nella moltitudine della folla operosa della stazione, disciolto fra le storie di ognuno,  si sentiva come tutelato, protetto dal non riuscire ad essere notato.
Camminava lento: ora sembrava aspettasse qualcuno, alla banchina, ora invece, sotto al tabellone luminoso indaffarato in continui cambiamenti, che il suo treno stesse per partire. Continua a leggere….


free counters