Feb 14
MassimoLettere a Sophie, Loretta forget me not, lettere a sophie, loretta, massimo soldin, messina, non ti scordar di me, scheletri case, sophie, sprout, stretto di messina
Reggio Calabria, verso il mare da via 2 settebre
Forget me not
Stamattina ho piantato il mozzicone della matita.
Si, una di quelle matite che nel retro hanno una capsula con dei semi e che appunto puoi piantare quando la matita è a fine vita.
Quel concetto di fine/inizio mi aveva conquistato subito.
Così ho scritto per mesi, appuntato ed appuntito, disegnato male continuando comunque a ripetermi che non era provvisorio, che seppure il tratto della matita può essere cancellato esistono cose, fatti, idee, promesse che invece rimangono. La matita ha un fascino che la penna indelebile non ha. Continua a leggere….
Lug 21
MassimoLettere a Sophie, Loretta ballo di s. vito, cobain, il viaggio lungo, kurt cobain, l'odore dell'india, lettere a sophie, massimo soldini, morfeo, pasolini, significato nome sofia, sophie
Dolce Sophie, sono stanco, parecchio: ho appena finito di preparare il mio bagaglio. Ho riordinato tutto e legato, protetto, quel che dovevo.
Dalla camera ascolto i rumori delle poche auto in lontananza: al buio cerco il sonno, prego Morfeo perché arrivi e perché mi porti a domattina, quando poi partirò ancora. Sono eccitato per questo viaggio, tanto da non prendere sonno e da sentire accelerati i pensieri.
Sdraiato a pancia in su le ombre sul soffitto sembrano un grafico piuttosto chiaro e per niente spaventoso: ora riassumo, incasello, ora rivivo un po tutto.
Aveva ragione Cobain, il peggior crimine è l’inganno. Per quanto non riesca a credere a questa tesi sento dentro qualcosa spezzato, tradito: una delusione piuttosto forte per il mancato rispetto.
Che spreco tutto questo, Sophie: che senso ha, ora?
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Lug 04
MassimoLettere a Sophie, Loretta afelio, germania, giorno 24 ore, lavoro finlandia, lettere a Sofia, malesia, massimo soldini, perielio, periodo del raccolto finlandia, sophie, voce argentina
Ciao Sophie,
questa è una notte da tremare.
Fa freddo, abbiamo quasi finito di sistemare tutto e la stagione del raccolto va finendo, mi pare, più velocemente di quanto non abbia fatto qualche anno fa.
Certe volte sonnecchio qui nel fienile da dove ti scrivo ora: fra l’odore di grano tagliato, anche se polveroso, riposo sereno, ricordando, sentendomi soddisfatto. Che fine ha fato la mia vita di computer , giacca e cravatta? I miei primi passi qui, nell’agricoltura disperata e frettolosa dei pochi mesi sfruttabili, sono andati più che bene e sembro aver fatto questo da sempre.
Mi capita però di aiutare le persone per cui lavoro: piccoli lavori al pc, capita di creare qualche piccolo sito internet e di risvegliare quindi abilità che credevo perse: tutto questo non fa che confondere la gente qui. A volte credono io sappia fare di tutto: un bel complimento, non credi? Ed io glielo lascio credere, soddisfatto ed un po’ spocchioso. Continua a leggere….