Autofocus

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marion cotillard

Corti spiacevoli ed inopportuni baci. Saperle dare solo quelli e riconoscere sempre un particolare delle increspature delle sue labbra sul quale ficcare lo sguardo, così fisso da ritrovarmi ad occhi bassi davanti a lei.

Lei sentiva spesso la sensazione che sa lasciare l’immagine di un  bar quando è vuoto,  quel fermo immagine di sgabelli riversi sul bancone come fossero troppo ubriachi.

Sfocato, più distante, un dinoccolato e vecchiotto barista che barcolla spazzando il pavimento: ballando un ‘improbabile valzer con le sue scarpe troppo piene di piedi per via dell’orario di chiusura.

C’è un’immagine di Loretta che guardo spesso. Un primissimo piano che sembra averle catturato l’anima; così perfettamente riassunta in un’espressione che seppure non parla sa dire  tutto a chi la conosce. Quell’anima è riassunta in uno scatto casuale, uscendo dal ristorante. La guardo negli occhi e la rivedo perfetta ed animata nelle due dimensioni del ritratto che tengo in mano. Sfocature che da un secondo al successivo ho paura prendano vita e che riescano a farmi ancora abbassare lo sguardo puntando la vista sulle fessure delle sue labbra. Continua a leggere….

Ritratti

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Lungo la strada abbiamo parlato con una piccola famiglia tamil che vive coltivando e vendendo anacardi.
Piccole capanne di foglie di cocco a bordo strada, facce asciutte, nere e serie.
Facce sovraesposte nella fretta di uno scatto rubato fra imbarazzo ed indecisione, sentimenti che mi accomunano agli improvvisati, serissimi ed impettiti modelli.

Sono sicuro che pochi hanno mai visto la pianta ed i frutti degli anacardi. Un grosso frutto da cui penzola, come fosse una coda posticcia, l’anacardo. Per quanto riguarda noi occidentali gli anacardi potrebbero crescere benissimo nelle ciotole da aperitivo ma in realtà nascondono ben altre procedure e storie.

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