Gen 28
MassimoRacconti cambogia, camere a gas, cami di concentramento, deportazione, elenco genocidi, fosse comuni, genocidio, genocidio ruanda, khmer rossi, massimo soldini, olocausto, pol por, shoah, srebrenica, uccisioni di massa, Ziklon-b
Ieri era il giorno della memoria e così in tv, ma solo a tarda serata, sono passati servizi decenti e film degni di nota. Il tema, superfluo dirlo, è la deportazione della popolazione ebraica, nei campi di concentramento, durante la seconda guerra mondiale.
Si, la Shoah, l’olocausto, il genocidio di cui tanto, giustamente, si parla e che studiamo, forse poco approfonditamente rispetto al contesto storico, sociale e politico piuttosto che nei fatti che per quanto crudi, occorre comunque ricordare, insegnare
Per tutto il giorno giornali, tv e social network sono stati pieni di gente che sull’onda del qualunquismo ha smesso di essere Charlie (vedi precedente pezzo su questo blog) e che ora passa a ricordarci della giornata della memoria. Continua a leggere….
Gen 21
MassimoMusica, libri, foto, film assistenti, basket, beatle, beatles, coach, geroge harrison, massimo soldini, musica indiana, norah jones, raga, ravi shankar, sitar, strumenti indiani, zucca
Stamattina penso alle zucche vuote, nel senso di teste vuote. Ci penso su perché come assistente coach sono nella bufera dopo che il mio capo si è dimesso senza motivo, causa di polemiche di alcuni uomini molto piccoli e di persone che gli si dicono amiche, che lo chiamano riferendo questo o quello e che in realtà perseguono il loro obiettivo di sentirsi approvati, migliorati dall’aver spiato frasi purtroppo, temo, a volte, male interpretate. Continua a leggere….
Dic 30
MassimoRacconti, Viaggio annapurna, atena, buddha, freddo, inverno a roma, lumbini, malinconia, massimo soldini, nepal, nostalgia, viaggi, yaris
E così è inverno, quello vero, col cielo pulito ed azzurro come la mia camicia che non trovo mai il tempo di stirare.
Natale è andato, capodanno, o meglio la fine del 2014, ci cadrà addosso e non sapremo ancora accorgercene. Il freddo fa camminare in fretta le persone e le fa camminare chinate in avanti, senza un vero motivo, come se questo potesse poi riscaldarle.
Su web raccolte di foto e stupidi video dei social network: riassunti senza parole di un anno che chi l’ha vissuto s’affanna a dire che è stato speciale. Tutta quest’ansia di dimostrare la felicità forse non è altro che la dimostrazione che è proprio quella a mancare.Fine anno, tempo di bilanci, ma conosco più persone per le quali forse è tempo di bilancia visto quello che hanno mangiato nei giorni scorsi.
Ed io? Io “niente”, o forse tutto, che è meglio e più vero.
Del 2014 non butto niente e mi tengo tutte le esperienze di vita vera che mi hanno portato a stamattina anche se da ieri sera mi sento di merda e se stamattina alzarmi dal letto è stata dura. Continua a leggere….
Dic 12
MassimoScripta volant la madre di normann, lourdes, massimo soldini, natale
Lavoro alla bozza de “La madre di Normann”, un racconto che però stenta a pendere forma. Lavoro tanto, in ufficio e sui campi da basket, dove purtroppo di recente arranchiamo.
Così, poco tempo per il blog perché, detto di corsa, ho da fare, alla romana, c’ho da fà! Continua a leggere….
Nov 15
MassimoLoretta, Racconti abbracci alla stazione, alla stazione, banchina, binario, dreads, massimo soldini, murales, rasta, ricordi, ricordi di stazione, treni, vans
Quando poi certi alberi magri se ne stanno intirizziti nella nebbia di prima mattina e quelle strade sono un po vuote con gli indirizzi snc che mi ricordano la via Emilia oppure certi posti dell’Olanda, allora si, mi sembra che tutto abbia un senso e che abbia un sapore più semplice ed autentico.
Ci penso in genere quando sono appena arrivato, quando i binari sono freddi, a prima sera, ed i pendolari rientrano a testa bassa un po’ stanchi. Ci penso al meglio se fa quel freddo di inizio novembre, quando l’inverno è ancora indeciso, quando scendendo dal treno sembra ci sia un’aria più pulita e sottile: un freddo più bello ed una strana soddisfazione allacciandosi la giacca fin su sotto il bavero.
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