La giornata della memoria (a breve termine)

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giornata della memoria

Ieri era il giorno della memoria e così in tv, ma solo a tarda serata, sono passati servizi decenti e film degni di nota. Il tema, superfluo dirlo, è la deportazione della popolazione ebraica, nei campi di concentramento, durante la seconda guerra mondiale.

Si, la Shoah, l’olocausto, il genocidio di cui tanto, giustamente, si parla e che studiamo, forse poco approfonditamente rispetto al contesto storico, sociale e politico piuttosto che nei fatti che per quanto crudi, occorre comunque ricordare, insegnare

Per tutto il giorno giornali, tv e social network sono stati pieni di gente che sull’onda del qualunquismo ha smesso di essere Charlie (vedi precedente pezzo su questo blog) e che ora passa a ricordarci della giornata della memoria. Continua a leggere….

Le zucche vuote, le giornate da meditazione ed i raga Indiani

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Ravi Shankar

Stamattina penso alle zucche vuote, nel senso di teste vuote. Ci penso su perché come assistente  coach sono nella bufera dopo che il mio capo si è dimesso senza motivo, causa di polemiche di alcuni uomini molto piccoli e di persone che gli si dicono amiche, che lo chiamano riferendo questo o quello e che in realtà perseguono il loro obiettivo di sentirsi approvati, migliorati dall’aver spiato frasi purtroppo, temo, a volte, male interpretate. Continua a leggere….

Un anno, poi un altro: bilanci, progetti, il freddo vero ed un viaggio lontano.

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260px-Annapurna_I

E così è inverno, quello vero, col cielo pulito ed azzurro come la mia camicia che non trovo mai il tempo di stirare.
Natale è andato, capodanno, o meglio la fine del 2014, ci cadrà addosso e non sapremo ancora accorgercene. Il freddo fa camminare in fretta le persone e le fa camminare chinate in avanti, senza un vero motivo, come se questo potesse poi riscaldarle.
Su web raccolte di foto e stupidi video dei social network: riassunti senza parole di un anno che chi l’ha vissuto s’affanna a dire che è stato speciale. Tutta quest’ansia di dimostrare la felicità forse non è altro che la dimostrazione che è proprio quella a mancare.Fine anno, tempo di bilanci, ma conosco più persone per le quali forse è tempo di bilancia visto quello che hanno mangiato nei giorni scorsi.

Ed io? Io “niente”, o forse tutto, che è meglio e più vero.
Del 2014 non butto niente e mi tengo tutte le esperienze di vita vera che mi hanno portato a  stamattina anche se da ieri sera mi sento di merda e se stamattina alzarmi dal letto è stata dura. Continua a leggere….

Chodafà !

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pultroppo

Lavoro alla bozza de “La madre di Normann”, un racconto che però stenta a pendere forma. Lavoro tanto, in ufficio e sui campi da basket, dove purtroppo di recente arranchiamo.

Così, poco tempo per il blog perché, detto di corsa, ho da fare, alla romana, c’ho da fà! Continua a leggere….

Quando poi, alla stazione.

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binari nebbia

Quando poi certi alberi magri se ne stanno intirizziti nella nebbia di prima mattina e quelle strade sono un po vuote con gli indirizzi snc che mi ricordano la via Emilia oppure certi posti dell’Olanda, allora si, mi sembra che tutto abbia un senso e che abbia un sapore più semplice ed autentico.

Ci penso in genere quando sono appena arrivato, quando i binari sono freddi, a prima sera, ed i pendolari rientrano a testa bassa un po’ stanchi. Ci penso al meglio se fa quel freddo di inizio novembre, quando l’inverno è ancora indeciso, quando scendendo dal treno sembra ci sia un’aria più pulita e sottile: un freddo più bello ed una strana soddisfazione allacciandosi la giacca fin su sotto il bavero.
Continua a leggere….

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