Giu 21
MassimoRacconti, Viaggio malavoglia, massimo soldini, reggio calabria
Foto by /tourvagando.blogspot.com
Rc, Reggio Calabria col suo piccolo aeroporto, col vento caldo che mi accoglie quando scendo dalla scaletta:
“buongiorno dottore”, e poi una sequela di sconclusionati movimenti al parcheggio taxi per accaparrarsi il cliente alzando la voce con il tassista più giovane, secondo una logica che con la normale fila e l’ordine di arrivo non c’entra nulla. Niente tassametro. Ha bisogno della ricevuta?
Nemmeno sull’indirizzo andiamo d’accordo: ora vorrebbe sapere esattamente dove devo andare. Cosa c’è un Hotel? Ma perché scusi lei che lavoro fa?
Ormai questa città ha un legame con me, un legame controverso.
Oggi ho visto la strada che dall’aeroporto va in città: km di degrado ambientale e strutturale, immondizia e panorami notevoli.
Un mare silenzioso ed azzurro veglia tutto. Continua a leggere….
Mag 07
MassimoRacconti il cattivo tenente, massimo soldini, monsone, raggio calabria, reggio lido, scirocco, venti, vento, volver
Uno scirocco caldissimo è venuto ad infastidirci.
La auto sbrodolate dalla sabbia umidiccia hanno uno sguardo triste.
Sono tornato a Reggio Calabria e l’ho capita di più, dopo mesi, facendo di meno, camminando un po’.
Lo scirocco è una bella donna: ti innervosisce, ti fa strizzare gli occhi, ti ammutolisce costringendoti appunto a serrare la bocca impaurito dalla sabbia, è un vento che scompiglia, confonde, ti svanisce, ti fa voltare, cercare una direzione, che stordisce, imbambola appunto.
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Gen 15
MassimoBasket: storie ed appunti di pallacanestro, Infinito, Racconti allenare, allenatore, coach, massimo soldini, pallacanestro, storie di basket
Stazione di San Miniato, Fucecchio
Il treno si era disteso al binario della piccola stazione proprio mentre un raggio di sole andava sbucando, abbassandosi, dietro i grossi cespugli li di fronte.
Vecchie imposte di legno sulle quali campeggiava una scritta rossa, risanata di recente ma proveniente da qualche decennio indietro, da decenni in cui il paese, ma intendo l’Italia, andava ad una velocità differente, ad un ritmo lento ed attento per capirci meglio. Continua a leggere….
Nov 15
MassimoViaggio alghero, barcellona, catalano, enrico ruggeri, fantasticare, giuni russo, lingua catalana, maestrale, mare d'inverno, marsiglia, massimo soldini, porta catalana, rotte navali, ryan air, sardegna, vento maestrale, viaggi in mare
Una vecchia canzone parlava di Alghero, in compagnia di uno straniero.
Credo fosse Giuni Russo, con il taglio di capelli innovativo, con un concetto di rottura, una voce potente ma femminile.
Alghero per me invece lavoro dopo aver tagliato la Sardegna tutta in 24 ore fra Cagliari, Oristano, Sassari e poi finalmente Alghero, al riparo dal ritmo forsennato di lavoro, dai tanti incontri, dalle strette di mano e chiacchiere, dai sorrisi di opportunismo e dalle rassicurazioni che poi si trasformano sempre in qualcosa da fare, per me.
Alghero ha l’aspetto e l’atmosfera di un posto di frontiera, il sapore di una mistura importante: si parla il catalano, segno che l’influenza spagnola, la catalogna, Barcellona, sono in qualche modo ancora presenti. Continua a leggere….
Ott 30
MassimoDeliri notturni ciriola, coop, golfetta, insaccati, massimo soldini, pizza e mortazza, praga, prosciutto di praga, rosetta, salame golfetta, salame milano, salame prosciutto, salame ungherese, salumi
Il salame Golfetta, il “salame prosciutto”, quello un po’ più rossastro, a fetta oblunga.
Preparato con carni scelte di prosciutto italiano, dalla forma accattivante, stagionato in tela di cotone, il Golfetta è un piacere unico ed autentico, dal gusto inimitabile. Leggero e gustoso, soddsifa le esigenze nutrizionali del consumatore moderno
Il consumatore moderno…rendiamoci conto! Un salame leggero, ma di che stiamo parlando?
Un salame stagionato in tessuto vero e proprio, che classe!
Io mi ricordo che non sapevo cosa fosse, che lo vedevo li in mezzo agli altri salumi e che si capiva fosse di un’altra caratura, che fosse una specie di salame che vuole distinguersi, un alimento di quelli che poi vengono definiti primizie.
Così adagiato che pareva una modella in posa in attesa che finissero il suo ritratto. Un salume un po’ altezzoso, uno che oggi definiremmo radical chic, comprato da pochi, per pochi, per chi sa apprezzarlo. Continua a leggere….
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