Mandalay è già diversa da Yangoon non tanto per il clima quanto perché urbanizzata in maniera totalmente differente.
Qui ci sono i classici motorini asiatici ma il traffico non è ossessivo e tutto sommato visto la viabilità molto geometrica si potrebbe anche andare in bici: le distanze però non sono così banali ed il è caldo piuttosto pressante per cui è comunque meglio contrattare un taxi od un magico tuk tuk per l’equivalente di pochissimi euro.
Pahtodawgyi
Davanti alle nostre finestre c’è lo scheletro di un palazzo in costruzione ed un anziano che di primo mattino legge sempre il giornale seduto su una sedia, al secondo piano dello scheletro, come se nulla fosse, come se fosse in camera sua; peccato manchino porte, finestre, pavimenti e muri. Ma lui se ne frega e legge imperterrito. L’ho notato appena arrivato, l’ho visto oggi. E’ il guardiano, ma di cosa, del materiale che sta li da tempo abbandonato visto che il palazzo non è attivamente in costruzione? Ad una certa ora veste una camicia beige, prima è seminudo.
Dalla reception del nostro albergo prenotiamo una trasferimento notturno in bus, verso Mandalay. 10 ore di viaggio con il famoso JJ express bus il cui altisonante slogan è the way, the truth, the life.
La stazione dei bus è a circa 20km dal nostro hotel e con un taxi si raggiunge in circa 45’. È lì che Yangon si mostra nel suo insieme, via via, nelle sue diversità e parti del tutto differenti dalla downtown. Zone più ricche e residenziali, occidentalizzate da centri commerciali, urbanizzazione moderna: quel che manca all’altro capo della città. Una metropoli non ossessiva e tutto sommato calma, km quadrati di abitati e quartieri, etnie mescolate fra loro: Asia, fra religione e contrasti.
L’inconstistenza dei marshmallow, l’energia elettrostatica accumulata sugli scivoli, i capelli elettrizzati da quella e da una coppetta gelato da farsi cadere per un terzo sulla maglia pulita. È il nostro sabato pomeriggio. E mi piace.
Uno dei più ampi studi mai svolti: quasi 400.000 persone seguite per 20 anni. Chi assume quotidianamente multivitamine non ha un rischio ridotto di morte per qualsiasi causa. Segnalato un rischio di mortalità più ⬆️ del 4% tra chi usa integratori nei primi anni di follow-up. 1/2