Giu 21
MassimoL'alba sul G.R.A., Racconti alba lunare, epifania, g.r.a., gra, gra roma, grande raccoldo anulare, l'alba sul gra, luna, masimo soldini, serendipità
Quando sbucò fuori dalla piccola rampa ricurva del GRA affilò lo sguardo come per ficcarsi nella linea dell’orizzonte.
Aveva lanciato la piccola macchina accelerando fino a sentirla sfiatata, vecchia com’era ma pur sempre fidata.
D’un tratto sollevò il piede, mollo il gas, rilasciò i muscoli del polpaccio e si sentì d’aver fatto una grande scoperta, di aver voglia di sgranare gli occhi e prendersi tutta la calma necessaria.
Era un’astronauta perfetta: un’esploratrice di una dimensione, quella del GRA, così vuota ed ignota a quell’ora di notte, così strana e disabitata da sembrare una superficie ignota e lontana. Continua a leggere….
Dic 21
MassimoL'alba sul G.R.A., Racconti attentato berlino, l'alba sul g.r.a., l'alba sul gra, massimo soldini, mio padre, omicidio ambasciatore turco, ricordi di mio padre
Niente, non ce la faccio ancora. Non ho fatto ancora in tempo a districare le bozze, a mettere in fila ordinata parole e foto così da chiudere il quaderno odeporico del viaggio in Borneo.
Osservo la città mentre l’alba non è ancora arrivata, mentre le strade sono più calme: il martedì parto da casa di mia madre mentre mezzo mondo ancora riposa.
Tutto questo credo sia una sorta di regalo per lei: un solo turno di allenamenti da gestire, il lunedì, la cena da lei rientrando infreddolito, quei sorrisi e qui piatti stracolmi preparati “perché rientri stanco ed hai fame“, i cruciverba da correggere come al solito, quattro chiacchiere semplici. Continua a leggere….
Mag 04
MassimoL'alba sul G.R.A., Racconti canne, caponord, centrale di Chernobil, Chernobil, disastro di Chernobil, droga, estate in sicilia, fumo, good bye Lenin, gra, grande raccordo anulare, guidonia, l'alba sul gra, massimo soldini, morte di un padre, nirvana, occupazione scuola, rewind, ricordi, roma anni 80, sentirsi da solo, sigarette, sogni bagnati, tufello
Fa freddo e mia madre mi allaccia i pendagli del cappuccio della mia giacca a vento blu. Sento la gola costretta e sono serio, davanti l’ingresso di scuola. Un fotografo fa foto lì fuori e mia madre mi sistema i capelli..
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