Giu 18
MassimoIntolleranza ed eventi di straordinaria incompetenza coerenza, corporativismo, disgusto, facebook, finlandia, malcomune mezzo gaudio, massimo soldini, onestà intellettuale, suffragetta
Nonostante mi sforzi di giustificarli non riesco a comprenderli e meno che mai, quindi, a giustificarli.
Coerenza e prima ancora logica: ma non per loro.
Sono circondato: almeno in numero hanno vinto.
Criticano la politica e fanno del qualunquismo la loro ragione unica di vita, il topos del chicchiericcio da spiaggia, da fila all’ufficio postale: accusano di ruberia, di aver sottratto all’Italia un benessere ed uno stato di cose che ora non c’è più, un benessere percepito in termini di fratellanza, giustizia, meritocrazia.
“Tutti a casa sti politici”
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Giu 02
MassimoRacconti caponrod norkapp, cielo, E' il ritorno che da senso al viaggio, finlandia, l'odore della pioggia, lavoro finlandia, massimo soldini, pioggia, stagione raccolto finlandia, supermarket
Uscendo dal supermarket teneva a stento in mano la spesa della sera.
Se qualcuno, qualcuno come lui, attento ai particolari, l’avesse visto, avrebbe indovinato tutta la sua vita dalla spesa che aveva in mano: almeno lui, lo faceva spesso e credeva di farlo al meglio.
Sentì l’odore della pioggia, un odore fortissimo che gli sembrò così simile agli odori di casa Italia; ma quelli erano più simili alla terra bagnata oppure , nelle città, d’asfalto caldo e poi bagnato, in qualche modo un odore di trincea.
Qui il cielo e le strade parevano ed erano più grandi, l’odore più intenso, la vita più lenta. Gli sembrò che il cielo stesse per rompersi e che dalle crepe potesse gettarsi la pioggia più insistita e pura che avesse mai annusato, sotto la quale avesse mai corso o camminato lento.
Fu così infatti, il cielo si ruppe e lo fece senza rumore: le auto sulla statale interrompevano il fittissimo concerto d’acqua solo a piccoli tratti.
S’accorse d’essere cambiato. Non era più riuscito a raccogliere, memorizzare, catalizzare le giornate, le emozioni : non c’era nulla nella parole da scrivere, a casa, o da dire nella chiamata della sera, quando la piccola telecamera lo inquadrava dopo cena. Si sentì un’esiliato, anche se per scelta, e ripercorse veloce, nel tragitto dalla porta automatica all’auto nel parcheggio, la logica delle scelte che l’avevano portato a cercare lavoro in Finlandia, quell’estate, in quell’estate così anomala, fatta solo di giorno: cominciò tutto nella stagione del raccolto. Continua a leggere….