Una città, tante città. Fra i templi buddhisti ed il mercato delle mogli.

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Shanghai è un’Asia differente perché concentra in se realtà molto diverse, modalità di vita ed architetture diametralmente opposte.

Lunghi viali di importanti negozi dei marchi più famosi del mondo dai quali, in due traverse, si arriva a casette più basse, ristoranti tradizionali, venditori di pesce che espongono in strada. Il quartiere della concessione francese ad esempio è come fosse una cittadella a sé stante: quasi un ghetto per occidentali espatriati, cinesi amanti di ristoranti alla moda, vecchie case tradizionali ora ristrutturate e molto costose. Con una fermata di metro o meni, camminando, si cambiano prospettiva, scenario, utilizzo della città. Continua a leggere….

Shanghai: i primi veri passi in città

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La mattina è pigra e grosse nuvole grigie passano veloci fra i grattacieli che osservo dalla finestra.

Alle 8 ero in piedi ma sveglio da un bel po’; uno stato di curiosità mista al gran numero di cose che vorrei, vedrei, dovrei mangiare, dire, fare. In realtà il tempo e lo spazio sono piuttosto limitati considerato che il primo è divorato dalla pioggia che ci costringe a rivedere i programmi ed il secondo da ritmi di cammino mediati dai passi fragili di mia madre, turista per forza di cose sprovveduta ma curiosa. In certe fasi mi fa tenerezza pensare come ad oggi i ruoli si siano invertiti e che ora è lei a seguire me, a rifugiarsi, a chiedere consiglio, a provare spunti di autonomia, che sono io a preparare la colazione, a chiedere se ha fame o sete, a preoccuparmi più in generale. Forse è vero che invecchiando si diventa bambini o che comunque ci si sente più fragili. Vederla armeggiare con le bacchette, mangiando, è divertente anche se le sue mani si sono fatte nodose dall’età: la vedo felice di questo viaggio e mi sento orgoglioso. Continua a leggere….


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