Caffè, inizi, meravigliosi equilibri precari

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E c’era odore di caffè, stamattina, di fumo , di freddo là fuori e di mattine che iniziano.

E camminare lento senza rumore  è stato un modo per cominciare piano combattendo con la voglia di lavorare, i tanti appunti da sistemare, le mie bozze disordinate.

Ho pensato ad un meraviglioso equilibrio precario. Nel dolce dello zucchero sul fondo del bicchiere di caffè c’era una piccola energia che poi ho smorzato accendendo una sigaretta. E’ prima mattina, dovrei smettere da un po, ma non è facile, lo sai?

Poco fa ho cercato “malinconia sul vocabolario” e so che se fossi qui l’avresti capito senza indagarmi ne chiedermi niente.

Io ne ho accesa un’altra, è colpa tua.

Tu mi manchi.

Cielo sfogato

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L’antifurto del palazzo di fronte si sgolava rompendo un pomeriggio d’ufficio.

Un apocalittico cielo s’addensava veloce da sembrare fluido e pareva come se qualcuno, lassù, avesse avuto il naso affollato dal pianto trattenuto, come se avesse gli occhi lucidati da un pensiero costante e le tempie tremanti fra stanchezza, sonno arretrato e voglia di liberazione. Continua a leggere….


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