E’ finita un’altra stagione: balle!

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balle_di_fieno

Poi mi ricordo il fresco della mattina d’estate, quando mi svegliavo presto e mi godevo il silenzio della campagna mentre in casa c’era solo nonna e la scuola era finita.

Così ancora intontito dal sonno, appena sveglio fra noia e nessun motivo, seduto all’ombra del patio, mi stupivo di quel fresco impensabile considerato il caldo del giorno pieno.
Mi lasciavo cacciar via dal sole e rientravo per colazione: Roma era già lontana e spendevo le serate fra tv e radio, pensando a quale lavoro avrei potuto fare per pagarmi la moto, qualche viaggio. Ero convinto sarei rimasto solo e che non sarei stato nemmeno triste. Non felice, ma nemmeno triste.
Semplicemente rientravo in cucina e parlavo un po’ con nonna fissa davanti alla tv con quella sua vestaglia a fiori che portava così spesso che ormai non so nemmeno più se avesse o meno altri vestiti.
Stamattina ho risentito quel fresco, esattamente quello, mentre ero al binario 3, mentre con gli occhi appiccicati mi nascondevo dal sole dietro una colonna del sottopassaggio. I papaveri dei binari sono già andati via, non è più il loro periodo: ogni anno è come se venissero in ferie un paio di settimane, come se la linea dei binari fosse il loro lungomare e loro i tedeschi anni 80 della riviera romagnola.

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Rifugi

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Sottopassaggio_Stazione

Stamattina nel  tunnel della piccola stazione si era rifugiato un odore chiaro di campagna, come di fieno rimasto umido dalla notte. 

Svegliandoci il fresco del mattino mi ha costretto a comprendere quella voglia di rifugio e riservatezza che solo certe mattine, come questa, sanno regalare.
Quell’odore ha deciso di seguire quel bisogno recondito di rifugio e lo ha fatto nascondendosi li, riparato e confortato dal tepore del tunnel.
Ecco, io sono scombussolato da attese interminabili, problemi complicati dal tempo, dall’affanno della voglia di risolvere.

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Quando poi, alla stazione.

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binari nebbia

Quando poi certi alberi magri se ne stanno intirizziti nella nebbia di prima mattina e quelle strade sono un po vuote con gli indirizzi snc che mi ricordano la via Emilia oppure certi posti dell’Olanda, allora si, mi sembra che tutto abbia un senso e che abbia un sapore più semplice ed autentico.

Ci penso in genere quando sono appena arrivato, quando i binari sono freddi, a prima sera, ed i pendolari rientrano a testa bassa un po’ stanchi. Ci penso al meglio se fa quel freddo di inizio novembre, quando l’inverno è ancora indeciso, quando scendendo dal treno sembra ci sia un’aria più pulita e sottile: un freddo più bello ed una strana soddisfazione allacciandosi la giacca fin su sotto il bavero.
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