Top 5: le 5 espressioni burocratiche per le quali potreste uccidere

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burocrazia

 

L’Italia è il paese delle lungaggini, delle lettere da scrivere, lettere che poi ovviamente non saranno mai lette. Siamo nel paese delle risposte evasive e del formalismo a prescindere.

“Va fatto”, “è dovere”, “come da prassi”…ed intanto il mondo va, mentre noi siamo fermi, ingessati nell’inutile burocrazia. Siamo un paese mezza finzione e mezza triste realtà. Cordiali Saluti eh. Continua a leggere….

Bozze

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ultima lettera cobain

Mi sono svegliato con la voglia di fumo denso delle nostre notti da fumatori. La voglia di quelle notti vissute lente, col terrore che al mattino potesse rimanere solo la cenere e qualche altre speranza tradita, qualche altra delusione che avrebbe fatto il paio con la pioggia di oggi e pendant col traffico lento e svogliato che sa mostrarti solo Roma del lunedì. Continua a leggere….

La classifica delle 5 peggiori sensazioni “quotidiane” da vivere

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top five

 

Capita, a volte, ed il problema è proprio quello !

E quindi eccoci ad una esaltante classifica delle peggiori sensazioni che potreste vivere in un normalissimo giorno e e che potrebbero farvi venir voglia di urlare, vomitare, direFareBestemmiare:

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I conti con il tempo

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campo lungo

 

Nelle mie lettere a sorpresa hai perso tante volte i minuti rubati al lavoro o quei minuti prima del sonno, sforzandoti di seguire il filo di quel discorso che pareva complicato.

Adesso abbiamo giorni veloci e confusi da digerire.

Abbiamo da fare i conti con il tempo mentre Roma pare annebbiata, forse per colpa dello smog del traffico oppure di una specie di umidità, indizio  di un inverno aspettato che non arriva mai davvero . Tutto questo mi fa pensare ad una canzone interrotta da un’orribile e stonata pubblicità trasmessa alla radio. Continua a leggere….

Autofocus

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marion cotillard

Corti spiacevoli ed inopportuni baci. Saperle dare solo quelli e riconoscere sempre un particolare delle increspature delle sue labbra sul quale ficcare lo sguardo, così fisso da ritrovarmi ad occhi bassi davanti a lei.

Lei sentiva spesso la sensazione che sa lasciare l’immagine di un  bar quando è vuoto,  quel fermo immagine di sgabelli riversi sul bancone come fossero troppo ubriachi.

Sfocato, più distante, un dinoccolato e vecchiotto barista che barcolla spazzando il pavimento: ballando un ‘improbabile valzer con le sue scarpe troppo piene di piedi per via dell’orario di chiusura.

C’è un’immagine di Loretta che guardo spesso. Un primissimo piano che sembra averle catturato l’anima; così perfettamente riassunta in un’espressione che seppure non parla sa dire  tutto a chi la conosce. Quell’anima è riassunta in uno scatto casuale, uscendo dal ristorante. La guardo negli occhi e la rivedo perfetta ed animata nelle due dimensioni del ritratto che tengo in mano. Sfocature che da un secondo al successivo ho paura prendano vita e che riescano a farmi ancora abbassare lo sguardo puntando la vista sulle fessure delle sue labbra. Continua a leggere….

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