Espressioni metropolitane

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La meraviglia, l’estremo stupore dei raccoglitori di pile esauste che non si aspettavano di vederci.

Un campo lungo cinematografico

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Così le tue mani gelate, quei passi che abbiamo fatto sulla Luna
Dai non lasciarmi, non lasciarmi, non lasciarmi
Tra turni diurni e turni notturni e materiali pericolosi
Noi tre, un vento insistente, i nostri futuri migliori
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Twitter

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In attesa che le bozze prendano leggibile forma… s’era visto che sulla destra della pagina principale di questo blog ho aggiunto il box che raccoglie i miei tweets?

In ogni caso, qui sotto due raccolte (si autoaggiorneranno man mano quindi volendo si può leggere anche da qui…):

  • Lista dei tweets
  • Lista dei tweets aggiunti fra i preferiti

P.s. peccato non si possa (ma ci sto provando), creare una lista degli scritti aggiunti ai preferiti da altri, tipo Vasco Brondi (Luci della Centrale elettrica) che più di una volta, lo dico con sommo orgoglio, ha apprezzato e risposto.

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Bla bla car

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blablacar

C’è traffico.

A Roma, soprattutto.

Ci sono pochi soldi. Dappertutto, soprattutto.

In Slovenia ho conosciuto Andrea e Silvano, ragazzi romani in viaggio in interrail che fra una birra e l’altra mi hanno ricordato dell’esistenza di un servizio che avevo conosciuto anni prima, appena fu lanciato e che avevo messo da parte per poco tempo utile ad indagare e conoscerlo meglio.

Bla bla car !  (www.blablacar.it)
Il sito, detto molto semplicemente, offre una piattaforma di comunicazione, gratuita, fra chi offre e chi cerca passaggi. Continua a leggere….

Il bar, le grandi speranze, il tennis, il campo da basket, i pensieri nel tunnel e la scaramanzia di un Coach

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campo vuoto morena

So da me che il titolo è un tourbillon che apparentemente pare senza senso..

Ludovico Einaudi non c’entra nulla, ma è il sottofondo che ho scelto mentre picchio sui tasti; e mi calma e poi mi porta su e mi ricorda e mi sostiene: dolce, amaro, poi dolciastro e consapevole di un bello che nelle parole non riesce ad entrare.

Così’ ieri sono tornato sul campo da basket, dopo un paio di mesi, per l’inizio della stagione. Allenamenti da programmare, persone da incontrare, vecchi e nuovi progetti, un po’ di mercato ed accordi da raggiungere, “forte” della nuova tessera strappata con fatica.
Ci sono giornate nelle quali non sento più molto mio quel campo, il tunnel degli spogliatoi dal quale tante volte sono uscito dietro ai miei giocatori e nel quale sono rientrato mascherando emozioni dopo una vittoria così come dopo una sconfitta. Continua a leggere….

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