Le zucche vuote, le giornate da meditazione ed i raga Indiani

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Ravi Shankar

Stamattina penso alle zucche vuote, nel senso di teste vuote. Ci penso su perché come assistente  coach sono nella bufera dopo che il mio capo si è dimesso senza motivo, causa di polemiche di alcuni uomini molto piccoli e di persone che gli si dicono amiche, che lo chiamano riferendo questo o quello e che in realtà perseguono il loro obiettivo di sentirsi approvati, migliorati dall’aver spiato frasi purtroppo, temo, a volte, male interpretate. Continua a leggere….

Je suis Maxim

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guerra religiosa

Ecco, ci sono giorni in cui poi ti prende quella sensazione, fortissima, di quando su youtube riguardi le sigle dei cartoni animati anni 80.

Ci sono quei giorni in cui tutto sembra possibile, come dopo una partita di basket appena vinta, come durante un bel concerto. Questi sono i miei ultimi giorni, anche se poi sono stato male dentro, con i pensieri spettinati, se ho anche pianto un po, seduto sul sedile del treno, nascosto dal cappuccio del mio giaccone.
Così, per cazzi miei.
Poi il mondo ha accelerato, per cazzi suoi, e sono stato meglio, ma il mondo, quello fuori da me, c’entrava poco, anzi.
Fuori, nel mondo, succedeva il peggio.
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Un anno, poi un altro: bilanci, progetti, il freddo vero ed un viaggio lontano.

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260px-Annapurna_I

E così è inverno, quello vero, col cielo pulito ed azzurro come la mia camicia che non trovo mai il tempo di stirare.
Natale è andato, capodanno, o meglio la fine del 2014, ci cadrà addosso e non sapremo ancora accorgercene. Il freddo fa camminare in fretta le persone e le fa camminare chinate in avanti, senza un vero motivo, come se questo potesse poi riscaldarle.
Su web raccolte di foto e stupidi video dei social network: riassunti senza parole di un anno che chi l’ha vissuto s’affanna a dire che è stato speciale. Tutta quest’ansia di dimostrare la felicità forse non è altro che la dimostrazione che è proprio quella a mancare.Fine anno, tempo di bilanci, ma conosco più persone per le quali forse è tempo di bilancia visto quello che hanno mangiato nei giorni scorsi.

Ed io? Io “niente”, o forse tutto, che è meglio e più vero.
Del 2014 non butto niente e mi tengo tutte le esperienze di vita vera che mi hanno portato a  stamattina anche se da ieri sera mi sento di merda e se stamattina alzarmi dal letto è stata dura. Continua a leggere….

Chodafà !

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pultroppo

Lavoro alla bozza de “La madre di Normann”, un racconto che però stenta a pendere forma. Lavoro tanto, in ufficio e sui campi da basket, dove purtroppo di recente arranchiamo.

Così, poco tempo per il blog perché, detto di corsa, ho da fare, alla romana, c’ho da fà! Continua a leggere….

Top 5: le 5 cose che vorrei fare quando piove e poi sta per arrivare il Natale

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babbo-natale-impiccato

E’ un  inizio settimana e l’incubo del Natale col finto buonismo, il traffico e quell’alone fra malinconia e tristezza mi sembra  abbia già invaso la capitale.

Stamattina traffico, immotivato, allagato da una normalissima pioggia che la radio continua a definire come “bomba d’acqua” e che io continuo a vedere simile a mille altre piogge.

Fatto sta che c’è traffico, troppo, che la gente è maleducata, che il Natale poi arriva e che te lo annunciano quelle sbiadite coccarde che i negozianti svogliati tirano fuori ogni anno. Si quelle che tirano fuori qualche giorno  prima di montare la moquette rossa, lì sulle vie dei negozi, quella che poi diventa nera e putrida dai passi della gente e, appunto, dalla pioggia. Continua a leggere….

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