Feb 14
MassimoLettere a Sophie, Loretta forget me not, lettere a sophie, loretta, massimo soldin, messina, non ti scordar di me, scheletri case, sophie, sprout, stretto di messina
Reggio Calabria, verso il mare da via 2 settebre
Forget me not
Stamattina ho piantato il mozzicone della matita.
Si, una di quelle matite che nel retro hanno una capsula con dei semi e che appunto puoi piantare quando la matita è a fine vita.
Quel concetto di fine/inizio mi aveva conquistato subito.
Così ho scritto per mesi, appuntato ed appuntito, disegnato male continuando comunque a ripetermi che non era provvisorio, che seppure il tratto della matita può essere cancellato esistono cose, fatti, idee, promesse che invece rimangono. La matita ha un fascino che la penna indelebile non ha. Continua a leggere….
Gen 15
MassimoBasket: storie ed appunti di pallacanestro, Infinito, Racconti allenare, allenatore, coach, massimo soldini, pallacanestro, storie di basket
Stazione di San Miniato, Fucecchio
Il treno si era disteso al binario della piccola stazione proprio mentre un raggio di sole andava sbucando, abbassandosi, dietro i grossi cespugli li di fronte.
Vecchie imposte di legno sulle quali campeggiava una scritta rossa, risanata di recente ma proveniente da qualche decennio indietro, da decenni in cui il paese, ma intendo l’Italia, andava ad una velocità differente, ad un ritmo lento ed attento per capirci meglio. Continua a leggere….
Nov 15
MassimoViaggio alghero, barcellona, catalano, enrico ruggeri, fantasticare, giuni russo, lingua catalana, maestrale, mare d'inverno, marsiglia, massimo soldini, porta catalana, rotte navali, ryan air, sardegna, vento maestrale, viaggi in mare
Una vecchia canzone parlava di Alghero, in compagnia di uno straniero.
Credo fosse Giuni Russo, con il taglio di capelli innovativo, con un concetto di rottura, una voce potente ma femminile.
Alghero per me invece lavoro dopo aver tagliato la Sardegna tutta in 24 ore fra Cagliari, Oristano, Sassari e poi finalmente Alghero, al riparo dal ritmo forsennato di lavoro, dai tanti incontri, dalle strette di mano e chiacchiere, dai sorrisi di opportunismo e dalle rassicurazioni che poi si trasformano sempre in qualcosa da fare, per me.
Alghero ha l’aspetto e l’atmosfera di un posto di frontiera, il sapore di una mistura importante: si parla il catalano, segno che l’influenza spagnola, la catalogna, Barcellona, sono in qualche modo ancora presenti. Continua a leggere….
Ott 30
MassimoDeliri notturni ciriola, coop, golfetta, insaccati, massimo soldini, pizza e mortazza, praga, prosciutto di praga, rosetta, salame golfetta, salame milano, salame prosciutto, salame ungherese, salumi
Il salame Golfetta, il “salame prosciutto”, quello un po’ più rossastro, a fetta oblunga.
Preparato con carni scelte di prosciutto italiano, dalla forma accattivante, stagionato in tela di cotone, il Golfetta è un piacere unico ed autentico, dal gusto inimitabile. Leggero e gustoso, soddsifa le esigenze nutrizionali del consumatore moderno
Il consumatore moderno…rendiamoci conto! Un salame leggero, ma di che stiamo parlando?
Un salame stagionato in tessuto vero e proprio, che classe!
Io mi ricordo che non sapevo cosa fosse, che lo vedevo li in mezzo agli altri salumi e che si capiva fosse di un’altra caratura, che fosse una specie di salame che vuole distinguersi, un alimento di quelli che poi vengono definiti primizie.
Così adagiato che pareva una modella in posa in attesa che finissero il suo ritratto. Un salume un po’ altezzoso, uno che oggi definiremmo radical chic, comprato da pochi, per pochi, per chi sa apprezzarlo. Continua a leggere….
Ott 03
MassimoLoretta, Racconti Aldous Huxley, gesticolare, le porte della percezione, loretta, massimo soldini
Così prima che tu vada a dormire è giusto che tu sappia cosa stavo pensando mentre la gente passava, entrava, usciva e non sapeva, mentre tutti vivevano normalmente la loro quotidianità ed io immaginavo la mia od almeno una parte.
Stavo pensando ad Aldous Huxley, al suo libro “le porte della percezione”, al significato intrinseco di quelle droghe che lo spinsero prima a provarle, poi ad ammalarsi a causa della ricerca di una motivazione, di una ragione: capire cosa ci fosse di irrinunciabile.
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