Impacchettare

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Saigon
, Ho Chi Minh city, come si chiama ora.

È già notte, preparo lo zaino,
mancano un paio di pezzi da pubblicare, ascolto jazz su spotify, cerco le ultime informazioni su web, leggo della storia di Charlie Parker, ripenso alla mia.

Al ristorante ho parlato della mia famiglia, di mio padre, di abbracci spezzati, di quelli mai dati, di figli solo pensati.

Qui nel sud est asiatico mi sono nascosto più volte, anche ques’anno. È stato un viaggio meraviglioso ed importante, un viaggio che avrei voluto saper scrivere meglio, che in parte finirò di scrivere e di mostrare, pubblicando qualche galleria di foto.

Come il Mekong, dopo un lungo cammino, dopo tanta strada, dopo tanti cambiamenti, eccomi a Saigon, alla foce, alla fine di un cammino. Continua a leggere….

Siem Reap e ľarea di Hangkor

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angkor wat
Siem Reap, nord della Cambogia.
Piccoli aerei ad elica atterrano dopo un po di rumba fra le nuvole, dopo qualche saltello che ricorda la paura mista ad emozione dell’altalena da bambini.
Qui gli hotel offrono spesso trasferimenti gratis da e per l’aeroporto: piccoli tuk tuk ossia ciclomotori 100cc ai quali, tramite un perno saldato ad una struttura imperniata al telaio, è attaccato un carretto da 4 posti.
Questi sono i milioni di taxi presenti in città,  attrezzati con teli di plastica in caso di pioggia. Continua a leggere….

Hanoi, Luang Prabang, Siem Reap: fra cibo e comportamenti, le differenze.

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cibo strada luang prabang

Vietnam, Laos, Cambogia. Paesi diversi, e molto.

Caotica Hanoi, ossessiva ed iperattiva, buona per il cibo di strada che invoglia chi in Asia c’è già stato ed ha un po di occhio clinico. Controversa, perché sporca ed arretrata, perché stradale e povera ma abitata da un esercito di venditori ambulanti che brandiscono iphone. Penso di non averne mai visti così tanti in una sola città.

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Laos, Luang Prabang

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cascata kuan xi

Il Laos si mostra subito diverso dal Vietnam. Me lo dicono le facce delle persone, i ritmi più lenti, i suoni soffusi delle loro voci ed il poco ed educato traffico.
Questa città è patrimonio Unesco e conta più di 100 templi buddisti.
Il fiume Mekong riempie ľorizzonte, è scuro, cupo e pare pensieroso, arrabbiato con se stesso. La stagione è quella delle piogge e l’ acqua marrone ed oleosa scorre fluida, ha mulinelli che impegnano le piccole e lunghe barche dei pescatori, barche che non azzardano ad occupare il filone per via delle correnti.

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Halong

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La baia di Halong dista 4 ore di auto da Hanoi.
La strada è buona ma i limiti di velocità ed il traffico rendono i pochi km un viaggio vero.
Dalla città i tour organizzati includono il trasferimento verso il punto di imbarco e nel breve tragitto cittadino il minivan raccoglie i vari turisti.
Lungo la strada si diradano le case e piccoli villaggi misti a ristoranti buoni solo a comprare acqua ed un piatto di noodles si alternano a centri in costruzione che continuano a farmi pensare a come doveva essere il Vietnam negli anni della guerra.
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