Certezze

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Il piccolo acquario nella vetrina all’ingresso, quello con l’acqua oleosa ,mi aveva suggerito da subito che qualcosa era cambiato.
I pesci grassi ed annoiati erano spariti e non avevo di certo la speranza di potermeli ritrovare nel piatto, poco dopo: nei piatti lì al cinese ci va solo qualcosa che, una volta cotto, possa diventare irriconoscibile.

Alghe ormai nere fluttuavano nella luce fioca. Le certezze servono per andare avanti, per continuare, qualunque cosa tu voglia continuare. Non è possibile perdere le proprie certezze in un giovedì di un autunno come un altro, dopo lavoro, mentre vai a dilaniarti il fegato con fritto e glutammati vari. Continua a leggere….

Roma

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Oggi bel giro per Roma semivuota con mia madre, fra i quartieri popolari dove sono cresciuto.

 

Gente che parla da un balcone all’altro, mercati rionali, posteggi inventati, ricavati sui marciapiedi o in doppie file accordate col vicino di pianerottolo che esce dopo di te e che ti viene a suonare nel caso cambiasse idea..

 

Nei portoni dei palazzi, dritti in piedi come soldati in cerchio nel cortilotto centrale inverdito da qualche albero centenario, un odore di soffritto e qualche mamma che grida dal balcone ai figli giù in cortile.

 

ROMA, Montesacro, Tufello, Val Melaina

 

 

Massimo Soldini

Quando eravamo re

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Rimando.

Rimandare.

Sono giorni che rimando di scrivere questo breve pezzo. Si, il problema è che ho ripreso a rimandare tutto e che verso in uno stato di apatia. Eravamo Re.

Con la r maiuscola. Perché eravamo giovani, intelligenti e dipendenti normoPagati di una azienda di servizi  informatizzati: un gruppo di lavoro, tante idee, la voglia, al mattino, di andare al lavoro, proprio come nei film del sogno americano, delle aziende illuminate.

Eravamo re, perché ora siamo senza trono e corona e versiamo tutti in condizioni pietose. Orario di lavoro ridotto, stipendio conseguentemente ridotto, buoni pasto scomparsi anche se poi continuano a dirci che li avremo da 9 mesi: il tutto equivale a tanto scoramento e circa 200 euro in meno ogni mese. Continua a leggere….

Venerdì paradossale

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E’ venerdì, cammino per le strade di Roma ed incontro un mendicante che in una mano regge un cartello con scritto “aiuto, ho fame” e nell’altra un pezzo di pizza già morso da lui stesso…

Poco più avanti incrocio una signora che spinge un passeggino vuoto; cammina e  continua a parlare al telefono del nipote  che dorme. L’ignaro interlocutore immaginava di certo una scena normalissima, io invece mi chiedo ancora DOVE, il nipote stesse dormendo… Continua a leggere….

Semafori

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Nel caldo della mattinata, fermo alle strisce pedonali gli era sembrato di assistere all’inizio di un applauso.

Nel silenzio della strada assolata poteva sentire, distinte, le gocce di sudore lungo la schiena ed il suo stesso profumo far capolino dalla camicia di buon taglio. Una biondina attraversava la strada ciabattando, correndo sguaiatamente con le braccia distanti dal corpo. Indossava un vestitino leggero a fondo bianco, con fiori, archetipo di un estate che pareva di 30 anni fa.
I suoi amici, all’altro lato del marciapiede, l’aspettavano assonnata per una mattinata di fine agosto da spendere al mare, annoiati ed un po vuoti: una mattinata senza pretese buona sola a scurir la pelle ed a  sentirsi più brutti, confrontandosi perfino con se stessi. Continua a leggere….

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