Io non scrivo

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Non scrivo, perché sto leggendo e voglio evitare facili influenze. Ho modificato una parte della copertina del libro per evitare di leggere il nome di chi ha scritto la prefazione. L’ho fatto perché è un caso chiarissimo di aggiotaggio culturale e perché non ho resistito dopo la combo di follia letteraria:

  1. Dopo Federico Moccia, i bigliettini dei Baci Perugina, sono stati invasi di frasi di Tiziano Ferro: arriva S. Valentino e quel cioccolatino è vendutissimo in tutto l’anno, figuriamoci in questi giorni. Cosa ha avrà spinto i guru del marketing a questa insana scelta?
  2. Roberto Saviano scrive di tutto e su tutto. Nessuno sa perché, nessuno apprezza ma ormai funziona così: ha scritto un libro che è piaciuto a tutti e quindi, per definizione, dico io fa cagare: come è possibile che sia per ogni gusto risultato bello? Come è possibile che per ogni cultura ed intelligenza sia risultato chiaro? La moda e l’ignoranza: ecco le risposte.

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Je suis Maxim

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guerra religiosa

Ecco, ci sono giorni in cui poi ti prende quella sensazione, fortissima, di quando su youtube riguardi le sigle dei cartoni animati anni 80.

Ci sono quei giorni in cui tutto sembra possibile, come dopo una partita di basket appena vinta, come durante un bel concerto. Questi sono i miei ultimi giorni, anche se poi sono stato male dentro, con i pensieri spettinati, se ho anche pianto un po, seduto sul sedile del treno, nascosto dal cappuccio del mio giaccone.
Così, per cazzi miei.
Poi il mondo ha accelerato, per cazzi suoi, e sono stato meglio, ma il mondo, quello fuori da me, c’entrava poco, anzi.
Fuori, nel mondo, succedeva il peggio.
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Top 5: le 5 cose che vorrei fare quando piove e poi sta per arrivare il Natale

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babbo-natale-impiccato

E’ un  inizio settimana e l’incubo del Natale col finto buonismo, il traffico e quell’alone fra malinconia e tristezza mi sembra  abbia già invaso la capitale.

Stamattina traffico, immotivato, allagato da una normalissima pioggia che la radio continua a definire come “bomba d’acqua” e che io continuo a vedere simile a mille altre piogge.

Fatto sta che c’è traffico, troppo, che la gente è maleducata, che il Natale poi arriva e che te lo annunciano quelle sbiadite coccarde che i negozianti svogliati tirano fuori ogni anno. Si quelle che tirano fuori qualche giorno  prima di montare la moquette rossa, lì sulle vie dei negozi, quella che poi diventa nera e putrida dai passi della gente e, appunto, dalla pioggia. Continua a leggere….

Adrenalina da uomo medio

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oltre la linea gialla

Rullo di tamburi sulla banchina: metrò  nuovo o vecchio modello?

Poi il treno arriva e… io non mi allontanano dalla linea gialla, sono duro eh?!?!

Il ragno avrà rifatto la solita ragnatela fra lo specchietto e la portiera della mia macchina?

Il mio ambulante di fiducia avrà trovato la cintura grigio chiara che cerco da tempo?

Bere la cioccolata forte della macchinetta: “forte”, capito? Roba da uomini duri.

Scendere ala fermata Quintiliani della metro B di Roma, e vedere dove sbuca. Nessuno la usa, il mistero è fittissimo.ed è lo stesso che ti avvolge uscendo dai moderni multisala: “ndo cazzo sto ?”

P.s. Quelle in foto sono, erano, delle belle scarpe. Cerco ancora la scarpa smarrita (leggi qualche post fa) ma ormai ho perduto le speranze.

Cenerentolo/a

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cenerentla

Ci sono favole, di vita, intramontabili, attuali da impressionare.

Cenerentola, la scarpetta smarrita, il principe azzurro, la carrozza che diventa zucca.

E’ sera e vado di corsa, esco dal campo di basket per raggiungere l’altro campo: sono in moto, borsa poggiata sul sedile passeggero. Solo a casa, dopo le 24 scoprirò di avere una sola scarpa persa forse negli spogliatoi, forse chissà dove. Continua a leggere….

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