25 Settembre, votiamo

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Ecco, ci siamo, il 25/09/2022 voteremo.

A valle, quasi, di una pandemia che interessa il nostro paese da più di 2 anni, durante una guerra in ucraina che ci rattrista visto che per interessi economici nessuno dei paesi sedicenti civili sta facendo nulla, il nostro governo è caduto dopo le schermaglie puerili di questo o quel politicante.

Disillusione totale, idee zero.

Ci sono crisi economica, climatica, ideologica: nessuno ha presentato un programma dove questi temi sono al centro. Ci si concentra su incredibili alleanze che rivelano disinteresse per le idee costituenti di un partito. E’ il concetto di partito che manca, il concetto di idea al quale invece prima si faceva fede.
Voterei un estremismo, vero, se esistesse, invece no, esistono solo accordi che finiscono per edulcorare ogni idea, per rendere inutile proclami e persone.

La forza di una idea, incrollabile, di un credo: non c’è più.
Siamo nell’epoca della tecnologia, esistono le prove, video, audio, scritte di proclami rinnegati del tutto, di accordi dichiarati come impossibili ed ora stretti. Che potremo attendere dal futuro? Perché questa gente prende voti? Come sperano di non essere scoperti?

Che cazzo di popolo siamo, convinti di far bene non chiedendo la fattura, rimediando uno “sconticino“? Che popolo siamo se il bar non fa lo scontrino, se il medico lavora in nero, se la gente rischia di morire nei cantieri edili lavorando in nero dopo anni di battaglie? Che cosa ci aspettiamo dal futuro se viviamo in un paese dove la gente si approfitta del prossimo, dove non si fa quello che è giusto ma solo quello che conviene?

“E allora gli altri?” “Beh, sempre meglio di quello che… “, “si rubano ma ci danno lavoro”, “e che devo fare?”, “eh ma mica solo io”.
Da ormai troppo tempo, e poi spiego perché, cerco lavoro altrove in maniera triste perché sono innamorato dell’Italia. Non riesco ad emigrare, cerco lavoro all’estero da troppo tempo e non lo trovo perché non sono abbastanza qualificato.

Qui dicono che il sistema scolastico sia migliore che altrove ma io vedo gente che non sa parlare, che non sa scrivere, che scrive con errori grammaticali imbarazzanti. Io non sono laureato, per scelta, perché volevo lavorare e guadagnare e non rinnego la scelta. Oggi qui trovi lavoro solo se sei laureato, ma a cazzo eh, in qualunque cosa. Cerchi lavoro nel campo it? Serve una laurea, magari giurisprudenza eh, ma la vogliono.

Tutti laureati= nessuno laureato. Gente che si iscrive, studia a memoria, non passa esami, insiste, non sa scrivere 2 righe, si laurea non si sa come dopo mille anni. Io ogni giorno lavoro con gente che ha dubbi e commette errori scrivendo frasi dove manca la h o c’è di troppo.

Però io non trovo lavoro perché non ho qualifiche, certificazioni che magari devi ottenere imparando pedissequamente nozioni che ti chiedono all’esame e che notoriamente non servono a nulla nella vita reale. Innalziamo l’asticella degli esami che vengono passati solo da chi ha tempo di non fare altro e di imparare a memoria. Logica, competenza vera, a che cosa servono?

Il nostro sistema scolastico è ammirato, secondo noi, ma per gli stati esteri che tu sia laureato o che tu sappia veramente le cose ma senza laurea utile, non conta: strano no? Ma non sarà, invece, che non siamo affatto i migliori?

Siamo un paese col complesso di superiorità: siamo i più creativi, i più belli, i più innovatori, i migliori professionisti, allenatori…però gli altri vincono, creano, inventano e noi siamo ancora indietro energeticamente, culturalmente in senso generale. Il nostro stato emette provvedimenti per sostenere aziende morte che non vogliono riconvertirsi, il nostro stato proclama di aprire centrali a carbone rinnegando energia solare ed eolica.
Siamo un popolo che è stato capace di rubare allo stato il reddito di cittadinanza che era una misura socialmente accorta, importante sostegno per veri bisognosi. Ma noi siamo un popolo che è capace di rubare ai propri simili, che si lamenta di essere povero fingendo di esserlo. Qui non costruiscono più le case popolari perché la maggior parte sono occupate da gente che non dovrebbe esserci: c’è un giro di malavita sul tema.

Il 25 settembre andiamo a votare ricordandoci di tutti quegli imprenditori che hanno accusato lo stato di affamarli chiudendo le attività durante una pandemia (unica scelta sensata degli ultimi 20 anni, dura, inappellabile, regola vera e rispettata): gli stessi imprenditori per la maggior parte evasori, gli stessi che oggi alla riapertura hanno aumentato i prezzi a dismisura: Capito? Se ci perdono loro non va bene, ma se a perderci sono gli altri allora si si può fare tutto.

Il lock-down è il succo del tutto: siamo un popolo che sa capire solo la regola sorda e cieca, dittatoriale: tutto chiuso, tutto aperto. Appena lasci arbitrio alla coscienza popolare dimostriamo di non essere in grado.

Andiamo a votare, proviamoci ma occorrerà attendere che si sollevi un nuovo partito, una nuova idea.

 

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