Giu 27
MassimoMusica, libri, foto, film bad seeds, Boatsman’s call, boat’s man call, brahma, concept album, henry lee, Into my arms, kylie minogue, let the love in, massimo soldini, murder ballads, nick cave, nick cave and the bad seeds, Nickcave.it, p.j. Harvey, shiva, the boatman's call, trilogia, trimurti, visnu, where wild roses grow
Cave,
Grotta, caverna.
Nomen omen avrebbe scritto qualcuno.
I suoni delle sue canzoni, delle sue opere, sono infatti cavernosi, a tratti gutturali, cupi, troppo semplicemente tristi secondo molti.
Così Nick Cave rimane confinato in un alone di semi notorietà almeno qui in Italia: australiano, classe 1957, famoso ed apprezzato altrove, considerato appunto troppo cupo per la nostra cultura musicale a tratti troppo impegnata con scolastiche rime baciate.
Discografia complessa ed evoluta, ancora in corso, grazie a Dio, composta di album piuttosto diversi fra loro per genere e concetti, per testi e citazioni.
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