Sydney: in trappola

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Mio caro Bro, sono a Sydney “intrappolato” in una città che non sento mia e che non mi appassiona poi molto.Così come ero fuggito da Melbourne che pure preferisco a questa zona, domani farò da qui: siamo diretti verso certe montagne che qui chiamano blu per via del colore che gli alberi di eucalipto gli darebbero in certe ore del giorno. Siamo diretti verso certe montagne che forse sono sole ed un po sperse come certe volte è bello sentirsi viaggiando.

Dormiremo lassù dove passeremo il giorno camminando, allontanandoci, seguendo i percorso lungo i costoni della vallata. Il giorno dopo invece andremo verso la costa più a nord: ho letto che da lì è possibile vedere le balene che seppure ho già avvistato a largo di alcuni piccoli paesi sulla great ocean road vorrei vedere ancora: sono impressionanti, grandi, ma sembrano fragili e molli mentre nuotano e se ne stanno per i cazzi loro seguendo chissà che corrente e quale logica sociale. 

Siamo alla fine di un viaggio memorabile ma dal peso specifico diverso, forse inferiore, a quello delle scorribande nella nostra cara Asia, in quel sud est asiatico che tanto ci ammala di malinconia e nostalgia e dove so già che vorrò tornare alla prossima occasione sempre che, nel frattempo, non mi nasca un figlio come spero. Adesso ti saluto, vado a fare l’amore. 

Così ti saluto come Socrate salutava Lucilio alla fine d’ogni lettera. 

“Stammi bene”

Ci vedremo presto.

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