Cortili
Mag 22
Racconti massimo soldini, quartieri di roma, roma, tufello, vespa No Comments
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Roma è cortili popolari, palazzoni e ragazzini che ci giocano.
Roma marciapiedi, è donne che parlano, gridando, da una finestra all’altra. Roma è una porta di calcio disegnata su un muro scalcinato, giocare finché dal balcone non ti gridano “daje che è pronto !”
Roma è vicinato amichevole, a volte difficile: comunque vada è fatta di gente con una storia, da raccontare, una storia che dalle risa o dallo stupore ti lascerà co gli occhi aperti.
Roma è posteggio doppia fila o sul marciapiede: un posteggio d’accordo col vicino di casa che sai che uscirà dopo di te, Roma è la puzza di soffritto che senti mentre cammini nel quartiere.
Roma è pure “i giochi da grandi” quando sei ragazzino e t’atteggi, è giri in motorino, smarmittato, Roma era la Vespa, la Vespa che io c’ho ancora, quella del 1979, vecchia come me, esperta che puoi fidarti, pure se non ha mai frenato.
Roma è pure questa, senza vergogna, senza turisti che la fotografano.
Questa ‘ndo so nato io, Roma che “nun te scordi”, fatta di passeggiate perditempo, di strade dove tutti si conoscono e si salutano, dove i fatti sono di tutti, dove se qualcosa non va si risolve fra noi, con uno schiaffo, se serve, dato al figlio di un altro che siccome conosci da sempre è pure un po figlio tuo.
Bambini che giocano urlando, Roma di scommesse, di bisticci e lotte di quartiere, di gente che la sa lunga o che la sa raccontare.
Roma è una mamma un po’ puttana, sporca, impolverata: Roma sta da sola, sola come i cortili quando è l’ ora di cena e solo qualche occhio furbo t’osserva da dietro le tapparelle.
Roma è l’ombra, rifugio dal caldo sotto i pini, fra i palazzoni popolari: ogni palazzo una storia, ogni storia una famiglia. Ieri ho sorriso alla bambinetta affacciata al balcone della palazzina y, dietro la ringhiera verde scolorita.
Stessa strada, stesso numero civico, ma Palazzina x, oppure y: “ma tu pensa quanti semo qua pe’ dentro” !
Eccola la Roma de sta foto: pe te.
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