40 km

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campo di papaveri

Cammina inciampando sulle radici,
perso sotto i lampi del Messico o negli eterni ritorni a casa dei suoi.
Senza volere raccogliamo le risonanze del nostro tempo dentro di noi,
così tanti desideri e pareri sorridi e fermati solo quando sanguini.
Cercasi persone con esperienza lavorativa tra Ferrara e la Luna,
cercasi esperti di marketing.  Cerco le coordinate nel cielo per ritrovarti
appena fuori città tra papaveri a perdita d’occhio. Continua a leggere….

Il raccolto

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harvest finland

Ciao Sophie,
questa è una notte da tremare.

Fa freddo, abbiamo quasi finito di sistemare tutto e la stagione del raccolto va finendo, mi pare, più velocemente di quanto non abbia fatto qualche anno fa.
Certe volte sonnecchio qui nel fienile da dove ti scrivo ora: fra l’odore di grano tagliato, anche se polveroso, riposo sereno, ricordando, sentendomi soddisfatto. Che fine ha fato la mia vita di computer , giacca e cravatta? I miei primi passi qui, nell’agricoltura disperata e frettolosa dei pochi mesi sfruttabili, sono andati più che bene e sembro aver fatto questo da sempre.
Mi capita però di aiutare le persone per cui lavoro: piccoli lavori al pc, capita di creare qualche piccolo sito internet e di risvegliare quindi abilità che credevo perse: tutto questo non fa che confondere la gente qui. A volte credono io sappia fare di tutto: un bel complimento, non credi? Ed io glielo lascio credere, soddisfatto ed un po’ spocchioso. Continua a leggere….

Top 5: certezze !

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certezze

  1. La Roma migliore è lungo la metro A.
  2. La parte migliore di essere coach sono i discorsi prepartita e gli occhi attenti che hanno i giocatori in quei momenti.
  3. Comunque vada, poi, la Vespa riparte.
  4. L’oroscopo di Brezsny
  5. C’è sempre un insetto incazzato che aspetta tu apra la visiera del casco
  6. Le mie classifiche di sole 5 posizioni.

Un regalo

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present

E’ stato il tuo compleanno e non ho trovato il tempo, il coraggio, un’idea migliore di quella di rimandare il prepararti una sorpresa, un regalo.

Ho ripensato al tuo, per il mio compleanno, a quando poi me lo hai dato, quella mattina, col nostro solito ritardo, mentre continuavamo ad inciampare, uscendo da casa mia, invasi di scatoloni, bagnati dalla poggia fredda.
E quel regalo era bello, ma preferivo quel tuo parlare del profumo del deodorante per ambienti al piccolo ingresso, quella tue frasi così stupide, usate per cambiare discorso e tirarmi un po’ su, a modo tuo.
Forse il tuo regalo era quella mattina, erano quelle tue frasi, quella tua disponibilità ad aiutarmi. Continua a leggere….

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