Giu 25
MassimoTop 5 cose da ufficio, cravatta, cravatta corta, croccante, gamba cravatta, gambetta cravatta, massimo soldini, moridcchio, peggiori cose ufficio, smartphone, tecnocasa, tip 5, top five, viavà
Veloce veloce perché, appunto, … sono in pausa e sono un ufficio…
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Giu 24
MassimoRacconti
Lavori in corso.
Scritti più facili da ritrovare usando il menu a destra, in ogni pagina.
3 nuove categorie nelle quali riorganizzare vecchi e nuovi scritti.La descrizione delle nuove categorie è QUI
Giu 20
MassimoDeliri notturni autogrill, autogrill sarni, bagni autogrill, bufalino, camogli, caterina caselli, fisarmonica diatonica, kinder, kinder 1 metro, massimo soldini, mordicchio, musicassette, nicola di bari, organetto, panini autogrill, raoul casadei, roncobilaccio, rustichella, Sarni, scritte nei bagni autogrill
Il surrealismo e l’inutilità della barretta kinder lunga 1 metro si abbina al gusto dolce amaro degli album Jazz , rappresentati lì vicino alle casse disordinate, da cd di indegna fattura, in versione cartonata, contenuta in un cestello arrugginito al centro della sala, specie difronte al muro dei pessimi libri ultima uscita: un’accozzaglia di illeggibili biografie.
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Giu 18
MassimoRacconti arrivi, banchina, massimo soldini, partenze, stazione, tabellone luminoso stazione, viaggi, viaggiatori
Nella moltitudine della folla operosa della stazione, disciolto fra le storie di ognuno, si sentiva come tutelato, protetto dal non riuscire ad essere notato.
Camminava lento: ora sembrava aspettasse qualcuno, alla banchina, ora invece, sotto al tabellone luminoso indaffarato in continui cambiamenti, che il suo treno stesse per partire. Continua a leggere….
Giu 17
MassimoRacconti auselda, auselda spa, cassa integrazione, fallimento, il tempo, lazionauta.it, sole 24 ore, solidarietà
Avevo cominciato a parlarne qui: leggimi e purtroppo penne migliori ne parlano su testate vere e proprie.
Eh già, valevamo solo lavorare. Ci hanno chiesto impegno, piccoli sacrifici, fino poi ad arrivare a sciogliere gruppi di lavoro storici, a dover salutare colleghi a dover organizzare collette di solidarietà per i ritardi della cassa integrazione, per permettere a chi era a zero stipendio da mesi di poter letteralmente mangiare.
Ecco qual’è il breve riassunto, tralasciando lo stato emozionale del vedere oltre un decennio di lavoro quasi buttato al vento, le attività di ogni giorno scemare nell’impossibilità di essere sostenute, lo scotto morale del non potersi organizzare ne immaginare un futuro prossimo visto che non sappiamo, ad oggi, per quanto ancora lavoreremo. Continua a leggere….
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