Auroville
Ago 30
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La serata a Mamallapuram è stata diversa da come immaginavo.
Diretti al ghetto dei viaggiatori ci siamo fermati in un negozio di statue dove fuori un indiano volenteroso scolpiva rumorosamente.
Il proprietario mi ha chiamato attratto dalla mia maglia: Tiger beer, from Thailand.
Iniziare a parlare è più che facile, smettere un’impresa. Qualche aneddoto su Shiva e Ganesh sui quali mi ha trovato preparato, confronti sulla situazione dei confini marittimi e la questione dei pescatori del Kerala uccisi, forse, dai nostri soldati ancora detenuti a nuova Delhi.
Luomo deciso e sorridente dispensa consigli sul vivere lontani da preoccupazioni, desideri e problemi finchè la discussione culmina nella teoria della reincarnazione e del buon karma che però, va nutrito…
Il miglior ristorante vegerariano della città ci dirà, a sorpresa, è quello del nostro hotel e così dopo 1 ora di chiacchiere non potevamo non siamo verificare.
Andando via l’uomo ci ha regalato una ciondolo di pietra, ovviamente scolpito a mano: nessuno sa il nome dell’altro eppure ci sentiamo un po’ amici, conoscenti almeno. Fra grossi sorrisi e confronti su viaggi e religioni il tempo fugge e la cena termina la serata.
Stamattina siamo stati a Pondicherry, città dello stato del Tamil Nadu: questa è l’unica città rimasta colonia francese ed è uno dei posti dove si incontrano più europei anche se si parla comunque di poche decine.
Un angolo di autentica Francia nel sud india, meraviglioso!!!
Incredibile, no? Infatti !
A parte poliziotti vestiti come i poliziotti francesi di mezzo secolo fa (classico cappello rosso) e le strade che in qualche caso si chiamao Rue anzichè street direi che la Francia è assente.
Diciamo che la zona risente sia del colonialismo ( i francesi in pratica si asserragliarono qui dopo che gli inglesi presero tutta l’India) e dei pacifisti e hippie anni 70 che seguendo strampalate teorie sono emigrati qui.
Così, lungo la strada, ci fermiamo ad Auroville, una comunità internazionale fondata nel 1968 da una signora francese della quale ignoro il nome ma che è stata poi riconosciuta universalmente come The Mother.
Le sue foto sono sparse un po ovunque così come le sue teorie rispetto ad uguaglianza e proprietà, natura e vita in amornia.
Fatto sta che Auroville è una bolla ideologica, un insieme di piccole case e microscopici villaggi di agricoltori da ogni parte del mondo: tutti vivono rispettando gli altri, coltivando e sfruttando energia solare, forza del vento e mulini relativi. Le case sono costruite in mattoni di terra e sui terreni sono presenti mulini utili al sollevamento acqua.
L’acqua va preservata e quindi…gli scarichi dei bagni vengono convogliati in contenitori a cielo aperto dai quali l’acqua viene sollevata tramite energia elettrica (pannelli solari) o tramite energia eolica ( mulini). Una volta sollevata, per la gioia di naso e bocca, viene usata sostanzialmente per innaffiare anche se i cartelli di spiegazione romanzano il fatto: il naso, non mente!
Poche foto, parecchio stupore ( residenti 103 italiani) e la certezza che l’idea originaria, per quanto nobile, non sia attualmente rispettata. Auroville è un villaggio rurale dove risiedono parecchi europei attempati e stanchi, credo, perfino di perseguire le idee new age e del lavoro di sostentamento nei campi.
Visitando il posto ne vedrete pochi in giro ma con attenzione li noterete indaffarati a lavorare o schivi e nervosi alla guida dei loro scooter asiatici intenti a schivare il traffico e dirigersi qui e là per faccende varie.
Esiste anche una sfera contenente la terra proveniente dalle oltre 100 nazioni di provenienza dei fondatori ed una sfera che funge invece da sala di meditazione ( non visitabile) che colpita dai raggi del sole si illumina al suo intero per mezzo di una ulteriore sfera di cristallo del diametro di 70 cm. Guida Lonely Planet: altro errore su orario di visita dei giardini; chiudono alle 11 non alle 13 !
Un consiglio: non più di 1,5 ore o le sfere e le teorie connesse alla luce cosmica ed alla meditazioni finiranno per fracassare le vostre sfere!
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