E’ venerdì, cammino per le strade di Roma ed incontro unmendicante che in una mano regge un cartello con scritto “aiuto, ho fame” e nell’altra un pezzo di pizza già morso da lui stesso…
Poco più avanti incrocio una signora che spinge un passeggino vuoto; cammina e continua a parlare al telefono del nipote che dorme. L’ignaro interlocutore immaginava di certo una scena normalissima, io invece mi chiedo ancora DOVE, il nipote stesse dormendo… Continua a leggere….
A Roma piove da un paio di giorni e da un paio di giorni sono ricominciate le scuole. Un mix che definire esplosivo è riduttivo visto che qui pare guidino i bambini. senza scuole zero traffico, con scuole aperte blocco totale: equazione presto fatta.
Aggiungendoci il fatto che i romani sono come lumache nel senso che escono solo quando piove il delirio si è impossessato della capitale.
Nell’ipnosi del rumore ritmato e nel movimento del ventilatore non trovo la via del sonno.
Domattina partiremo per Agra ( la mattina del 6) diretti al maestoso Taji Mahal. Sento che dentro qualcosa è cominciato, sento l’urgenza di scrivere e metabolizzare sento che il viaggio è maturato ed ha lasciato fermentare, come in ogni altro viaggio in grado di segnarmi, la voglia di rientrare in casa.
No, non per la ricerca di routine ma per la necessità di digerire quanto visto e vissuto. Mi accade in ogni viaggio, stavolta forse un prima del solito visto che 2 settimane sono una misura che credevo piccina per assaggiare il sub continente indiano.
Udaipur è la nostra ultima tappa del tour del Rajasthan anche se di fatto ne è fuori e ci permette di concludere il tour nella maniera migliore visto che si presenta, seppure sotto la pioggia, pittoresca (sulle rive di un lago) e piuttosto tranquilla.
Qui le persone non mettono pressione nei negozi e non chiedono ossessivamente mance ne offrono con altrettanta insistenza servizi, taxi, tuk tuk e quanto altro nessuno ha in realtà chiesto loro.
Finalmente è possibile camminare senza troppo traffico, cercare autonomamente, se lo vogliamo, una corsa in tuk tuk, riflettere su cosa eventualmente comperare.
L’inconstistenza dei marshmallow, l’energia elettrostatica accumulata sugli scivoli, i capelli elettrizzati da quella e da una coppetta gelato da farsi cadere per un terzo sulla maglia pulita. È il nostro sabato pomeriggio. E mi piace.
Uno dei più ampi studi mai svolti: quasi 400.000 persone seguite per 20 anni. Chi assume quotidianamente multivitamine non ha un rischio ridotto di morte per qualsiasi causa. Segnalato un rischio di mortalità più ⬆️ del 4% tra chi usa integratori nei primi anni di follow-up. 1/2