Pioggia
Mag 22
Deliri notturni massimo soldini, norvegia in moto, pioggia, thailandia No Comments
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Mi piace il rumore della pioggia ,
quando fuori c’è silenzio e stai chiuso dentro ad aspettare l’onda perfetta per poter fare, l’onda che già sai non arriverà mai visto che sono ore che lasci trascorrere il tempo gustandoti la scena.
Mi piace chiudere la finestra e sentire addosso quel tepore ristabilito dopo l’aggressione di un nuovo temporale.
La pioggia così violenta mi ricorda le camminate nella foresta in Thailandia, l’odore delle piante inumidite, i lamenti degli animali, di notte, così simili a noi, rifugiati in un “dove” imprecisato, ammassati da stanchezza e freddo, ognuno da solo con i suoi pensieri, a volte perfino felici e svagati proprio perché al riparo da problemi veri: essere bagnati era poi così grave ?
Ripenso alla pioggia che batte sul casco, a tutti quei km da digerire, scendendo dalla Norvegia.
Mi piace camminare sotto la pioggia ma senza avere il collo stretto fra le spalle, così stretto come se piovessero spilli oppure merda.
Camminare come se niente fosse, invece, perché niente è: più che bagnarti che può succedere?
Gli sguardi della gente inorridita da tanta normalità.
La schiuma dell’asfalto alle piogge d’estate, l’odore d’asfalto bagnato, la strada vuota e nera, di notte.
Vaffanculo, che bello sarebbe andare.
La strada è come se fosse un immenso tappetto rosso, pronto, simile alla passerella che ho sempre aspettato, ed invece me ne sto fermo a scandire una goccia che batte su una lamiera là fuori dalla finestra dalla quale ti piace guardare, pensare, chiedermi chi stia facendo cosa, e soprattutto, chissà dove.
Sferraglia un treno lontano, forse è solo un tram vuoto; che bel rifugio sarebbe, uscendo ora, alticci e di fretta, da un locale.
Trovo il coraggio di scrivere, di fare quel viaggio, di alzarmi, domattina, di sentirmi ancora più forte.
Ho da dire e fare, ridere e ancora viaggiare.
Dirò, litigherò, farò alcune telefonate e troverò la voglia di raccogliere quello che ho scritto, il coraggio di riconoscere e parlare ancora d’amore.
Ma corro in bagno prima, per l’effetto dell’ennesima birra.
Osservo il coraggio che scivola giù nella ceramica bianca.
Buonanotte.
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