Volo giù…

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Finalmente.

Il titolo di questo scritto, oltre ad essere il titolo di una bella canzone di Samuele Bersani, rappresenta la realtà dei fatti, da tutti attesa (SPERO !).

Aldo Grasso, noto critico televisivo, stavolta ha colpito nel segno: fabio volo (si, va scritto minuscolo) è senza idee e sebbene si sia trincerato dietro le pagine di libri (o presunti tali), in tv raccoglie pochi consensi nonostante il tanto rumore pubblicitario ed il presuntuosissimo progetto.

Quello che non dice bene, o forse sottintende Aldo Grasso, è che volo si è nascosto dentro le pagine di un libro per merito degli editori pronti ad investire (sperperare va…) per pubblicarlo e per pubblicizzare il suo libro come grande prodotto.

Non è facile fare successo scrivendo un libro non valido…è più che sicuro, purtroppo o per fortuna. Non riuscireste nemmeno a raggiungere la pubblicazione salvo pagare tutto di tasca vostra.

Discorso vecchio quello delle classifiche di vendita dei libri, come e quanto quello delle classifiche di vendita dei dischi: case editrici e discografiche producono e ricomperano così da far impennare i dati di vendita.
Oppure, semplicemente, i dati di vendita sono… come dirlo tecnicamente ?

A cazzo di cane. Ecco, l’espressione credo renda l’idea.

Ma qualcuno comincia ad accorgersi del fenomeno e ne scrive apertamente (Sempre dopo me eheheh).

Verrebbe voglia di approfondire il tutto: quale il motivo per cui con i libri il trucco funziona ed in tv no ?

Il motivo base è che dei libri puoi imbottire le librerie “non lasciando scelta” al cliente che si ritrova automaticamente circondato (inconsciamente) dopo essersi imbattuto nel cartellone in coda al bus, in quello sul marciapiede e  così via.

La tv invece?
Beh, è diverso, devo decidere di rimanere sveglio per guardarla, di andare a cercarmi quel programma, ammesso che mi piaccia davvero.
In un caso quindi fabio volo ti viene a cercare mentre nell’altro sei tu che lo cerchi o che dovresti farlo.

Ed il bello è che non lo cerca praticamente nessuno.

Uno stralcio del pezzo che mi ha imbottito di soddisfazione:

“Per un lettore normale, dieci pagine di Le prime luci del mattino sono più che sufficienti: meglio cercare consolazione in un altro libro. Dunque, c’è da supporre che i grandi lettori di Volo siano in realtà dei non-lettori, dei portatori insani di antiche ossessioni scolastiche (non aver mai finito un libro importante perché noioso) e dunque felici ora di essere arrivati a pag. 244 spiando le avventure finto-erotiche di Elena «diventata moglie prima di diventare donna”.

Riporto di seguito l’incipit delle riflessioni di Aldo Grasso:

Il programma di Fabio Volo su Rai3 fa ascolti quando ha un buon traino, non fa ascolti quando è preceduto da qualche ciofeca. Se ne può dedurre che «Volo in diretta» non ha in sé alcun valore aggiunto, è solo un riempitivo. Se ne può dedurre anche che la letteratura perdona, la televisione no (martedì, mercoledì e giovedì, seconda serata).
Sono anni che mi occupo di cultura pop e non faccio certo lo schizzinoso nei confronti di un libro come Le prime luci del mattino , il romanzo di Volo che occupa i primi posti nelle classifiche delle vendite. Com’è possibile che al trionfo in libreria non segua il trionfo dell’Auditel? Una ragione c’è…. …continua a leggere qui

 

 

 

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