Impacchettare

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Saigon
, Ho Chi Minh city, come si chiama ora.

È già notte, preparo lo zaino,
mancano un paio di pezzi da pubblicare, ascolto jazz su spotify, cerco le ultime informazioni su web, leggo della storia di Charlie Parker, ripenso alla mia.

Al ristorante ho parlato della mia famiglia, di mio padre, di abbracci spezzati, di quelli mai dati, di figli solo pensati.

Qui nel sud est asiatico mi sono nascosto più volte, anche ques’anno. È stato un viaggio meraviglioso ed importante, un viaggio che avrei voluto saper scrivere meglio, che in parte finirò di scrivere e di mostrare, pubblicando qualche galleria di foto.

Come il Mekong, dopo un lungo cammino, dopo tanta strada, dopo tanti cambiamenti, eccomi a Saigon, alla foce, alla fine di un cammino.

Il sud del Vietnam è molto diverso dal nord e Siagon è occidentalizzata, americanizzata, così che di vietnamita ha finito per avere solo la sua storia che mantiene vivo qualche stereotipo circa l’oriente e l’indocina degli anni 50/60.

Saigon è a suo modo, forse un po avulsa dal resto del Vietnam che pure posso poco giudicare visto che in questo viaggio lo ho solo assaggiato, capito in parte.

Ho Chi Minh city, ma per me è Saigon, evidente figlia della guerra, evoluta, emancipata e colorata come una puttana, disordinata e rumorosa, nevrotica e commerciale: forse è il giusto porto per ripartire verso il nostro occidente.

Saigon conosce tante storie, o almeno ha l’aria di saperle raccontare. Preparo lo zaino, ho panni sporchi, idee di scrittura, progetti nuovi e nuovi contatti, persone conosciute viaggiando. Forse non li sentirò mai più davvero o forse, prima o poi prenderà corpo uno di quei progetti che mi tormentano da un bel po’.

Nella tromba malinconica di Davis trovo il coraggio per una doccia, per gli ultimi controlli, per queste parole, per raccogliere i pezzi di carta, gli scontrini e qualche bustina di caffè in polvere che so già tornerà buona, prima o poi.

Vietnam, Laos, Cambogia e poi ancora Vietnam. Detto, fatto. 

Adesso il viaggio è esperienza e come tale va metabolizzata, tramandata, in qualche modo.

Ecco perché queste pagine.

A presto

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