Il tempo e gli abbracci
Ott 16
Racconti abbiamo solo una vita ma se viviamo davvero una sola è abbastanza, abbracci, massimo soldini, ricordi di mio padre No Comments
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Dove sia o che ne farò, di tutto il tempo dei Timeout che non ho chiamato, consumato, non lo so ancora.
Non c’è tempo, e lo capisco ogni giorno; e le mattinate scorrono veloci, le notti lente: quelle sutpende e quelle orribili delle sigarette interminabili.
Così corriamo, dimentichiamo, rimandiamo. Beh, no, non è questo e non è vero: non c’è tempo. E’ una cazzata, domani è una cazzata.
Ho lasciato che mio padre morisse senza riuscire ad abbracciarlo. Io la macchina del tempo non ce l’ho ancora e così rimango qui, senza tempo, in un fermo immagine spietato, disperato.
Ci sono momenti perfetti: momenti, appunto, e non possiamo rimandarli.
Avremo la faccia più dura, meno parole, o forse di più, ma saremo più vecchi, più brutti e più cattivi e non sarà come prima, come quella volta, come quel momento.
Non rimandate, il che non significa fare tutto, senza pensare, per paura di non riuscire mai più.
Se avete il dubbio che fare qualcosa possa avere delle conseguenze, semplicemente, fatelo !
Rimandate quanto non avrà , invece, di certo influenza, conseguenze sul futuro.
Un abbraccio, credetemi, ne ha, devastanti, negative, come quello mancato a mio padre, o meravigliose, come altri che ho recuperato, alcuni che ho conosciuto, altri per i quali ho rimediato le istruzioni, come quelli migliori, che avrei voglia di dare ora ma che devo invece rimandare di un po’, ma non volendo fare.
Ecco, è tutto qui il senso: non ci credete, non è vero, non c’è tempo e non è una questine di fretta.
Abbiamo solo una vita ma se viviamo davvero, una sola è abbastanza.
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