Pozzolana: io boh…
Ott 07
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E’ giorno, un nuovo lunedì (ieri); sentiamo storie di gente insoddisfatta, di gente che finge di evolversi, che si sposa e figlia per imitazione, per amore irrisolto; storie di persone che sembrano avere vite perfette.
“2014 ed io…boh”.
Da qualche giorno ci inseguiamo al telefono con ansie varie: ora uno consola e l’altro ascolta, dopo qualche ora l’esatto opposto. Ora uno ha la ragione dalla sua ed analizza lucidamente la situazione dell’altro, perché non è coinvolto in prima persona, poi la situazione si inverte e mal comune mezzo gaudio.
Poi uno risolve, l’altro si rallegra, poi tutti e due, poi ancora.
Un’instabile altalena, un equilibrio precario sopra il filo sottile di ogni giorno, delle persone che forse mai capiremo fino in fondo. Il top è litigare fra di noi parlando di incomprensioni con altri, delle paure con altri, del sentirsi instabili. Cazzo quanta paura nelle relazioni.
Senza nemmeno ricordarmi perché è venuto fuori il discorso sulla pozzolana, che qui a Roma poi si chiama puzzolana: si, un “montarozzo de puzzolana”, come quelli che da bambini stavano più o meno fuori da ogni casa in costruzione, di quelli da scalare con la bici e poi fallire, miseramente felici ,cadendoci su ridendo, sicuri e sporchi.
Terra rossa, uso edilizia, parco giochi improvvisato, pomeriggi divertenti, tanti anni fa, ma anche oggi. La mamma che grida, c’è da lavarsi prima di cena, le ginocchia sbucciate, il viso sudato e sporco di terra, la puzzolana perfino sotto le unghie: che poi quella terra adorabile rimaneva sul fondo della vasca da bagno.
Si, sono andato su un sito web a prendere informazioni: costa poco, tipo 1,4 € al quintale. Io penso che per 14 euro potrei divertirmi ancora. Me la faccio scaricare giù da mia madre, un montarozzo da correrci su, da salirci e sentirla che entra nelle scarpe come quando da ragazzino prendevo la rincorsa per scalarla e poi fallivo, seppure conquistando la vetta, sentendo i granelli infilarsi ai lati delle scarpe, fra i piedi che poi avrei ritirato fuori alla sera, rossi oppure grigiastri di terra, in base al tipo di puzzolana, appunto, che papà aveva fatto scaricare.
Si, 14 euro, oppure il doppio, 28, si può fare un montarozzo, una bici sgangherata: ci ho pensato oggi perché la gente è triste e fa discorsi tristi e le persone vere, le anime pulite sono poche.
Io sono felice, perché penso a ieri e l’altro ieri, ad un giro in moto speciale, ai ricordi da bambino.
Festeggerei così e già m’immagino la soddisfazione all’arrivo del camion che scarica il montarozzo tutto mio.
Puzzolana, perché no?
Voi altri crescete pure oppure credete di farlo. Io sono grande così, quanto un montarozzo de puzzolana (e ce faccio salì solo chi me pare ).
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