Volevamo solo lavorare

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manifestazione auselda

Avevo cominciato a parlarne qui: leggimi e purtroppo penne migliori ne parlano su testate vere e proprie.

Eh già, valevamo solo lavorare. Ci hanno chiesto impegno, piccoli sacrifici, fino poi ad arrivare a sciogliere gruppi di lavoro storici, a dover salutare colleghi a dover organizzare collette di solidarietà per i ritardi della cassa integrazione, per permettere a chi era a zero stipendio da mesi di poter letteralmente mangiare.

Ecco qual’è il breve riassunto, tralasciando lo stato emozionale del vedere oltre un decennio di lavoro quasi buttato al vento, le attività di ogni giorno scemare nell’impossibilità di essere sostenute, lo scotto morale del non potersi organizzare ne immaginare un futuro prossimo visto che non sappiamo, ad oggi, per quanto ancora lavoreremo.

Mi chiedo di questi giorni cosa ci rimarrà, cosa ricorderemo, se leggeremo ancora il piccolo sito (gruppo e-mail) che ho creato (con Leonardo) per riuscire ad organizzarci stando distanti, sparpagliati fra sedi differenti. Mi chiedo chi rimarrà, chi lavorerà e dove lo farà. Mi piacerebbe saper raccontare gli stati d’animo, la confusione delle assemblee, i dubbi, qualche risata, i tanti ricordi fra vecchi colleghi, i “nonostante tutto” amichevoli, della gente che ti rincuora, di chi ti sostiene.

Mi piacerebbe sapervi dire delle manifestazioni sotto ai ministeri, del clima goliardico ma preoccupato, delle speranze ancora in vita, di quelle già tradite, dei piccoli gruppi, dei sottogruppi, della guerra fra poveri, di chi grida, per paura o maleducazione, di chi non ascolta, di chi semplicemente si fa da parte perché ha paura. Oh se sapessi scrivervi di chi si affida, di chi ha pianto, di chi ha urlato e sperato, di chi ancora lo fa, di chi si aggrega, di chi scappa, di chi si mette in ferie, di chi porta megafono o tromba da stadio, di chi invece lavora per scelta codarda.

Per ora faccio solo eco, riporto quanto i giornali hanno scritto incontrandoci, fotografandoci.

Uno fra gli eventi più belli, ne sono certo, è stato vedere colleghi di altre società che si univano al nostro sciopero pur non vedendo a rischio il loro posto di lavoro. Motivo: SOLIDARIETÀ, stima nei confronti di chi conoscono, delle persone con le quali collaborano ogni giorno. Un grazie è poco

“Buona” lettura.

Da Il tempo:

Auselda, la burocrazia chiude la più antica società informatica

Da Agorà News:

AUSELDA – RISCHIA DI CHIUDERE A CAUSA DELLA BUROCRAZIA

Da Lazionauta.it:

Auselda non deve chiudere

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