Backwaters, Kumarakom

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Dopo 5 ore sulla giostra delle strade del Kerala, dissestate, strette e piene di curve siamo arrivati a Kumbarakom.

Lasciando le piantagioni di thè abbiamo fatto sosta in quelle di spezie: stupefacenti piante officinali, medicine ricavate o presunte tali, foglie da assaggiare appena strappate dalle piante: alcune dolci, altre amare, ognuna con la sua ventilata capacità di migliorare o curare qualcosa.
Mai vista la piante del pepe? E del cacao?
E del cardamomo che tanto poi non lo usereste nemmeno da morti?

Ma la domanda cardine è: siamo sicuri che il coriandolo sia commestibile?

Continuo a trovarlo in ogni piatto e sono sempre più convinto che lo rovini aggiungendo quella punta di sgradevole che spezza qualcosa che avrei potuto altrimenti gustare.
L’infame si finge il nostrano prezzemolo e frantumato in milioni di scaglie in OGNI piatto è impossibile da evitare.
Inutile chiedere se fosse possibile preparare il piatto senza coriandolo perchè la battaglia è persa e chiedendolo ai camerieri finirete per sentirvi come chi bestemmia in chiesa.
Così si ripiega spesso su qualcosa cotto in salse piuttosto gustose, che siano verdure o pollo : attenzione perchè i pezzettini bianchi sono tipo 2 teste d’aglio sminuzzato in grado di annullare le vostre relazioni sociali per i prossimi giorni!

Occorre quindi saper scegliere, avere occhio clinico e….un fidato, divertente, attendibile ed irrinunciabile blog da seguire !!!

Presto, anche se la qualità sarà scarsa causa buio delle sale e pessimo telefono al seguito, prometto nuove foto alimentari: purtroppo ogni tanto le pile della fidata fujifilm vanno ricaricate.

Siamo arrivati a Kumbarakom, nel mezzo delle back-waters, lungo la costa occidentale indiana. La zona è costituita da piccoli villaggi e resort che sono affacciati sul lago piuttosto scuro e circondato da palme.
Zona romantica, aglio a parte, e piccole escursioni in barca ( 600 rupie per 1 ora, circa 6,5 euro) durante le quali abbiamo incontrato le 3 attempate turiste spagnole che ogni tanto incrociano le tappe del nostro tour e che credo siano le uniche occidentali viste da circa 6 giorni a questa parte.

L’impatto con il resort delle “palme sussurranti” è stato perfetto: giardini curati , aiuole, centro massaggi e reception posta al coperto poco prima della piscina a bordo lago delimitata da alte palme.
Tutto paradisiaco e ben organizzato, comprese le camere organizzate in piccoli cottage con apertura sui canali interni al resort.

Ma… A volte i pericoli sono inaspettati: passeggiando per fotografare insetti strambi e viali pieni di fiori abbiamo infatti incrociato la strada di un drago di komodo, una sorta di coccodrillo che è facile trovare in zone paludose ed umide qui in asia ( ma si trova anche al mare): nemmeno il tempo di pensarci su troppo che l’animale fugge arrampicandosi (!!!!) su una rete di recinzione per poi dileguarsi fra la boscaglia.

P.s. A Munnar esperienza con il massaggio ayurvedico: olio caldo su tutto il corpo ed un massaggio che non definirei rilassante visto che il massaggiatore fa pressione su braccia e gambe e che i momenti veramente godibili non sono poi così tanti. costo 1000 rupie per 1 ora, circa 11 euro. Su questo, Thailandia batte India, nettamente, a meno che non siano reali i benefici del caldo olio con cui si viene cosparsi da capo a piedi ( compresi capelli e barba).

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